Se nella Bibbia si va alla ricerca dell’ironia o del sarcasmo gli esempi non mancano, se s’insegue un umorismo cordiale o una comicità dichiarata, il cesto resta praticamente vuoto.
A partire dal 2012, in Italia, sono 800 gli imprenditori che si sono tolti la vita. Alle drammatiche difficoltà di questi ultimi è dedicato il film Cronaca di una passione di Fabrizio Cattani: i due personaggi principali sono affidati, rispettivamente, a Vittorio Viviani e a Valeria Ciangottini. La qualità della regia e della recitazione è alta; di contro, la circolazione del film è molto bassa e per lo più legata a iniziative organizzate da associazioni di categoria.
Protagonisti di questo breve racconto sono Simone, un intellettuale esperto di religioni, e Girolamo, un esponente di un'azienda agricola biologica locale. Entrambi sono invitati a una tavola rotonda su religioni ed ecologia, ma è lo spirito pratico di Gerolamo accanto al suo impegno nei confronti della terra ad impressionare Simone, al punto che il dialogo faccia a faccia tra i due svelerà convergenze inattese.
Un dialogo immaginario tra lo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi e la sua opera, la Statua della Libertà, il Colosso di New York che tiene in mano la fiaccola della libertà chiamata a illuminare il mondo intero.
Quando si parla di stimmate il pensiero va innanzitutto a Francesco di Assisi. È giusto che sia così: è da quando egli sul crudo sasso tra Tevere e Arno ricevette da Cristo l’ultimo sigillo (cf. Dante, Paradiso, XI, 106-108) che quei segni nella carne sono collegati in primis al poverello di Assisi. Eppure la prima comparsa in ambito cristiano di questa parola riguarda un’altra figura, la più decisiva rispetto all’annuncio evangelico diretto alle genti.
Leggere la vicenda manzoniana dell’Innominato all’epoca di papa Francesco produce risonanze particolari. Si è condotti quasi inevitabilmente a riflettere sulle dinamiche proprie della misericordia, parola chiave che anima i capitoli dedicati alla conversione del celebre personaggio dei Promessi sposi.
Alla luce del Vangelo, la comunione è una realtà ancor più alta della comunità. O meglio ancora, la comunione è la comunità in cui è scomparso ogni contrasto.
La simbologia legata al sale è molteplice, infatti questa sostanza è dotata di vari usi. Limitiamoci al fatto che il sale insaporisce i cibi. Dà gusto agli altri, mentre, se assunto in modo diretto, è pessimo al palato. La lampada è accesa non già per essere vista ma per far vedere; se si guarda direttamente la fonte luminosa, lo sguardo rimane abbagliato per eccesso di vigore. Analogamente il sale dà sapore, mentre in se stesso è immangiabile. Esso svolge una funzione positiva solo nella misura in cui si disperde: per il sale donare sapore agli alimenti comporta la perdita della propria identità.
Un detto di Buddha afferma che la forza dei bimbi è il pianto; si può aggiungere che quella dei più piccoli tra i piccoli è il loro bisogno esigente e inerme. Quando si è adulti questa forza si tramuta in debolezza: il bisogno non cattura più, di per sé, la premura altrui.