Card. C. Hummes per il 40° della Gaudium et spes
Il 7 dicembre 1965, il giorno prima della solenne conclusione del concilio Vaticano II, ne veniva approvato l’ultimo documento, la Gaudium et spes. «Oggi, in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso grazie al progresso delle tecniche di comunicazione, la missione della Chiesa intesa come strumento di unità del genere umano diventa più attuale». È stato il card. Cláudio Hummes, arcivescovo di São Paulo (Brasile), a sviluppare il tema dell’attualità della costituzione pastorale nel suo 40° anniversario, al convegno su «L'appello alla giustizia: l'eredità della Gaudium et spes a 40 anni dalla promulgazione», promosso dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace (16-18.3.2005).
Lo strumento attraverso il quale la Chiesa è chiamata oggi a svolgere questa sua missione è individuato dal card. Hummes nel dialogo: «Un dialogo coraggioso, aperto, franco, sensibile e umile… con l’umanità contemporanea, con la ragione umana, le scienze… con tutto quanto concerne la giustizia sociale, i diritti umani, la solidarietà con i poveri… Un dialogo che sa ascoltare, dibattere, discernere e assimilare ciò che di buono e vero, giusto e umanamente degno viene proposto dall’interlocutore. Un dialogo che allo stesso tempo sappia annunciare la verità, della quale la Chiesa è depositaria e alla quale deve restare fedele»
Documento, 01/06/2005, pag. 316