Vescovi della Bosnia Erzegovina
In occasione della seconda visita di Giovanni Paolo II in Bosnia Erzegovina (cf. in questo numero a p. 390; per la precedente, avvenuta nel 1997, Regno-doc. 9,1997,257s; Regno-att. 10,1997,272) i vescovi hanno steso la lettera pastorale Beati i puri di cuore, resa nota il 10 maggio. Essa ruota attorno alla figura di Ivan Merz, il giovane croato che il papa durante la sua visita ha beatificato il 22 giugno a Banja Luka, «il primo beato di queste terre» e «anche il primo credente laico croato che viene beatificato». Morto appena trentaduenne, Ivan, dicono i vescovi, «uno di noi, con le sue debolezze, lotte, cadute e riprese era così solito e così insolito, un santo. Così comune in un modo non comune. Comune, ma non mediocre»; un modello per i giovani e per il laicato in particolare. Ivan Merz cercò infatti d’inserire a pieno titolo, quarant’anni prima del Concilio, i laici nella vita della Chiesa, anche se molto sottolineata è una forma di obbedienza quasi assoluta alla gerarchia: «Perciò, ci sottoponiamo in modo assoluto… ai nostri vescovi. E se loro dicessero che abbiamo sbagliato strada, ubbidiremmo con cieca sottomissione».
Documento, 01/07/2003, pag. 393