Inizio la conversazione con la storica Anna Foa a partire da un ricordo: una conversazione personale con il card. C.M. Martini.
L’elezione di Leone XIV al soglio petrino, considerato il profondo attaccamento manifestato dal papa all’ordine agostiniano, nel quale si è formato e che ha guidato per due mandati, e alla persona del grande vescovo che dà il proprio nome alla famiglia religiosa cui appartiene, ha suscitato evidentemente un rinnovato interesse per la vita e il pensiero del pastore e teologo africano, nel mondo antico il più grande in Occidente e, assieme al greco Origene, la voce più alta della riflessione patristica.
Fra i tanti elementi di novità portati da Francesco, immediatamente percepibile è stato l’impulso all’ecumenismo. Lo ha espresso fin da subito dicendosi «vescovo di Roma» e lasciando sullo sfondo altri titoli, ecumenicamente problematici.
Il gesuita e professore Ladislas Orsy è tornato alla casa del Padre lo scorso 3 aprile 2025 dopo aver testimoniato una vita centenaria al servizio della caritas intellectualis.
I 4 referendum sul lavoro (promossi dalla CGIL) e quello sulla cittadinanza (promosso da +Europa), dell’8 e 9 giugno, ancora prima d’essere celebrati sono stati trasformati dalle forze politiche del centrosinistra che variamente li appoggiavano.
Siamo «senza respiro! I detenuti sono senza respiro. Gli operatori sono senza respiro». Le parole di Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, sono un grido d’allarme che attraversa i muri delle 189 carceri italiane.
È quasi intollerabile e anche di più il fatto che alle vittime di abusi sessuali vengano elargite elemosine da parte dell’istituzione in cui hanno subito l’abuso e la loro sofferenza non sia stata presa sul serio per molto tempo, e che queste elemosine vengano anche presentate come prova dell’integrità morale della Chiesa.
Il 28 maggio scorso, presso l’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, si è svolta la presentazione della Terza rilevazione sulla rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili a cura del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili della Conferenza episcopale italiana
Dopo una lunga e irta gestazione è al cinema il coinvolgente film Per amore di una donna di Guido Chiesa, scritto con Nicoletta Micheli, compagna anche nella vita e con la quale a partire dal 2010, con il prezioso Io sono con te, ha sceneggiato tutti i suoi film.
Al termine di questa riflessione sul percorso del diritto italiano di libertà religiosa* si possono tentare alcune brevissime considerazioni prospettiche che evidenziano come le dinamiche di tale diritto riflettano, in realtà, movimenti più vasti, riscontrabili, pur secondo intensità e combinazioni differenti, anche negli altri ordinamenti europei.
Come per Óscar Romero in El Salvador, così per Enrique Angelelli in Argentina la diffusione radiofonica delle celebrazioni eucaristiche, che consentiva d’espandere le mura delle rispettive cattedrali, ha avuto un ruolo chiave nel segnare i destini delle loro vite.
In ragione del taglio giuridico, il libro solca un campo largamente inedito. L’esistenza di una minoranza sikh in Italia è sufficientemente conosciuta.
Misurarsi con posizioni teologiche che vegliano persistentemente su «cultura» e «storia», coltivando il sospetto che esse siano ciò che insidia la «ragione» nella sua aprioristica oggettività e immutabilità, è un lavoro a cui Maurizio Chiodi, titolare di varie docenze, membro della Pontificia accademia per la vita e consultore del Dicastero per la dottrina della fede, si dedica da molti anni.
La Chiesa cattolica ha bisogno di una riforma: tema ancor più attuale a seguito della scomparsa di papa Francesco che con il suo pontificato, caratterizzato dalla «Chiesa in uscita», ha iniziato una serie di processi che dovranno essere portati avanti dal prossimo pontefice appena eletto, Leone XIV.
Titolo e sottotitolo del libro assumono un carattere programmatico: l’intento del curatore e dei 15 contributi che si susseguono è quello di scommettere sull’attualità del pensiero di un personaggio illustre, a 70 anni dalla morte.
La Passione secondo Maria Maddalena di Antonella Lumini è un itinerario mistico, un varco aperto su una via di trasformazione interiore radicale.
Le nuove esperienze e i nuovi corpi del gender now passano per una ridefinizione sia delle prime sia dei secondi alla luce dei generi, delle incarnazioni neomoderne che non hanno tempo né per il pessimismo né per l’apocalisse essendo i protagonisti, o meglio le protagoniste, di quelle stesse esperienze, di quei nuovi corpi, troppo impegnate a trasformare la vita, a inventare e a promuovere nuove traiettorie esistenziali, a collaudare, perciò, norme etiche tese a scardinare la morale tradizionale.
Era la primavera del 1982: ero membro di facoltà del Collegio nordamericano a Roma e tenevo un corso all’Università gregoriana.
In questo libro scritto a quattro mani si registra una specie di tensione tra il titolo, che colloca Paolo in un preciso contesto storico, e una frase, presente più di una volta nel testo, secondo la quale Paolo è ebreo e lo è per sempre.
Sono sempre più frequenti nei TG immagini opposte: zone come l’Emilia-Romagna inondate da fiumi straripati e altre regioni, come la Sicilia, colpite da perdurante siccità.
Il caso di Carlo Acutis testimonia che nel XXI secolo la fama di santità si diffonde (anche) attraverso gli ambienti digitali, a maggior ragione se, come per il futuro santo sepolto ad Assisi, la Rete è stato uno dei luoghi d’esercizio delle virtù cristiane.
San Giovanni Paolo II, nell’enciclica Sollicitudo rei socialis, chiarì che «l’insegnamento e la diffusione della dottrina sociale fanno parte della missione evangelizzatrice della Chiesa» (n. 41; EV 10/2670).
All’indomani della vittoria di Karol Nawrocki nella corsa alle elezioni presidenziali in Polonia, le chiavi di lettura formulate da diversi osservatori per comprendere le ragioni di un risultato che, per certi versi, è giunto inatteso, appaiono essere essenzialmente due.
Nel febbraio 2021, il metropolita Porfirije (Perić) di Zagabria è stato eletto e intronizzato come patriarca serbo (cf. Regno-att. 6,2021,189). All’epoca, poco meno che sessantenne, apparteneva a un gruppo di vescovi più giovani, molto legati alla tradizione teologica greca.
Le cerimonie del Te Deum in Argentina risalgono all’epoca coloniale. In particolare, quella per la festa patria del 25 maggio si riferisce alla Rivoluzione di maggio del 1810, quando fu destituito il viceré di Rio de la Plata e si aprì la via all’indipendenza dagli spagnoli (1817).
Non è «nostro desiderio contraddire le autorità nazionali (…) ciò che ci muove è veramente il bene del popolo», in particolare «dei più poveri, dei più vulnerabili».
Ha poco più di trent’anni, ma ha alle spalle una storia millenaria. Sembra un paradosso, ma non lo è. Nata ufficialmente nel 1993, dopo l’indipendenza dell’Eritrea dall’Etiopia, la Chiesa ortodossa eritrea Tewahedo è una delle più antiche e influenti istituzioni religiose del Corno d’Africa.
Guerra civile, terremoto, inondazioni. Un concentrato di danni sociali e ambientali sta logorando il popolo birmano. Le forti e prolungate piogge che hanno colpito il nord del Myanmar, in particolare la regione di Sagaing e lo Stato Kachin, hanno messo a dura prova gente prostrata da 4 anni di conflitto.
Quale contributo può dare l’etica cristiana della pace di fronte agli attuali cambiamenti globali? Qual è il ruolo del pacifismo? Christine Schliesser, docente di Teologia sistematica ed etica, esamina tali questioni in tre passaggi.