D. Sala
Uno degli effetti di lunga portata della «guerra al terrorismo», lanciata dagli Stati Uniti e dai loro alleati dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, è stato il modificarsi profondo della guerra nei suoi attori, nei suoi strumenti e nelle sue regole. L’emergere e il progressivo diffondersi dei veicoli a controllo remoto, cioè senza una presenza umana diretta, i cosiddetti droni (dal termine inglese drone, «ronzio») o unmanned aerial vehicles (UAV), ha suscitato riflessioni, ricerche e serie riserve legali e morali in alcuni settori della società, soprattutto americana, tra cui le Chiese e le organizzazioni pacifiste.
Articolo, 15/09/2013, pag. 492