M.E. Gandolfi (a cura di)
Di passaggio a Bologna durante un periodo di riposo in Italia, incontriamo suor Giovanna Calabria, comboniana. Con semplice lucidità ci descrive un’esperienza di missione in una regione del Sud Sudan, al crocevia tra Uganda, Congo e Centrafrica, dove quotidianamente si devono fare i conti con l’insicurezza e la violenza. Di lei e del suo appello alla comunità internazionale per gli attacchi del Lord Resistance Army avevamo parlato in Regno-att. 14,2009,483. «Sono in Sud Sudan dal 2002, dopo essere stata 15 anni in Uganda del Nord, dove sono arrivata nel 1971, pochi mesi dopo il colpo di stato di Idi Amin contro Obote; essendo io nel Nord, dove risiedevano i gruppi etnici avversari di Amin, sono stata testimone della violenza del suo governo. La mia esperienza in Sudan si realizza assieme a un popolo che ha vissuto la violenza della guerra; e non solo a motivo dei soldati del Nord Sudan ma, cosa ancora più triste, anche dell’esercito Sudan’s People’s Liberation Army (SPLM), il gruppo, cioè, fondato da John Garang per dare l’indipendenza al Sud: anche i suoi uomini quando sono lasciati liberi nelle scorrerie sono violenti.
Articolo, 15/10/2011, pag. 600