Attualità, 18/2011, 15/10/2011, pag. 644
Dacci oggi la nostra Assisi quotidiana. Assieme per pregare
Al centro della «nobile Bukhara» vi è una piazza costruita intorno a una vasca, la Lyab-i-Hauz (termine che significa «intorno alla vasca»). A pochi passi da lì si snoda una serie di vicoli: è ciò che resta dell’antico quartiere ebraico. La storia degli ebrei di Bukhara è costellata da fatti singolari. Il più insolito e particolare riguarda il luogo di culto. Nei primi secoli della loro presenza, gli ebrei non avevano una sinagoga. Per pregare, condividevano con i musulmani la moschea più antica della città, la Magoki Attar. Si tratta di un luogo contraddistinto da un’alta stratificazione religiosa; sotto le sue fondamenta sono stati scoperti resti di un tempio zoroastriano e, ancor più in profondità, reperti di un tempio buddhista. Secondo alcune fonti, gli ebrei utilizzavano l’edificio per le funzioni serali dopo i musulmani; secondo altre, ebrei e musulmani pregavano contemporaneamente gli uni in un angolo, gli altri in quello opposto.
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