Attualità, 18/2011, 15/10/2011, pag. 647
«La nostra veglia nella notte del mondo». A colloquio con il priore di Serra San Bruno
Non mi aspettavo la «messa senza ministro» che il certosino sacerdote celebra da solo in aggiunta a quella conventuale. Non sospettavo l’esistenza del rito certosino e del suo confiteor che dice «di aver molto peccato per superbia in parole, opere e omissioni». Mi ha spiazzato anche la prostrazione sia liturgica sia privata, ognuno nella sua cella. Ho intuito che dovrei praticarla anch’io per trovare la giusta posizione. Non immaginavo la sepoltura nella terra, senza bara e senza nome. Né il pane contadino infornato una volta alla settimana, duro ma buono inzuppato nel latte. Mi sono fatto certosino per tre giorni – bello sforzo – per intervistare il priore di Serra San Bruno in vista della visita del papa (9 ottobre). Ne è venuto il volumetto Solo dinanzi all’Unico. Colloquio con il priore della Certosa di Serra San Bruno (Rubbettino editore, Soveria Mannelli [CZ], pp. 140, € 12,00).
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