M. Castagnaro
L'insediamento alla Moneda, l’11 marzo, di Sebastian Piñera segna certamente sul piano politico una svolta per il Cile: dopo 20 anni di esecutivi di centrosinistra giunge infatti al governo la destra, e per la prima volta dal 1958 vi arriva per via elettorale. Nel ballottaggio del 17 gennaio infatti il miliardario candidato della Coalizione per il cambiamento, formata dalla destra pinochettista dell’Unione democratica indipendente (UDI), da quella tecnocratica di Rinnovamento nazionale e dai liberalsocialisti di Cile per primo, ha sconfitto col 51,6% dei voti l’ex capo dello stato (1996-2000) Eduardo Frei, in corsa per la governativa Concertazione di partiti per la democrazia, che riunisce il Partito democratico cristiano (PDC), il Partito socialista (PS), il Partito per la democrazia (PPD) e il Partito radicale socialdemocratico.
Informazione, 15/02/2010, pag. 120