Attualità, 4/2010, 15/02/2010, pag. 123
Ebrei, cristiani e musulmani: La fede, l'alleanza e il dialogo possibile
«Non è forse la natura bilaterale della fede» nella sua «reciprocità divino-umana» che può aiutare a «vedere la vicinanza assolutamente unica di ebrei, cristiani e musulmani» nel concetto di alleanza? È questa la domanda della lezione inaugurale della cattedra McGinley di Religione e società alla Fordham University del gesuita Patrick Ryan, successore del card. Dulles. Certamente occorre puntualizzare – afferma Piero Stefani – come nell’ebraismo l’obbligazione alla quale il credente si sottomette per «aver accettato la regalità del Signore» si traduce in una vera e propria «professione di fede» vincolante, così come si trova nello Shema‘. Il dialogo è possibile anche a partire dall’analisi compiuta da Ida Zilio-Grandi sulla presenza di Abramo nel Corano. Essa mette in luce il suo «carattere per così dire pre-confessionale o sovra-confessionale» in quanto «monoteista» puro; cosicché nessuna delle tre grandi religioni può rivendicarne la figura in esclusiva, ma deve nuovamente attingere a questa radice unica.
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