Fraternità: filosofia e teologia
L’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco «s’inscrive nella visione “messianica” del mondo e della Chiesa, delineata dal concilio Vaticano II…, ma vi apporta più che semplici sfumature, in ragione del kairos offerto dal passaggio all’antropocene e alla preoccupante situazione della popolazione mondiale, aggravata dalla pandemia».
In un recente saggio dal titolo «Una forma di vita dal sapore di Vangelo: sulle dimensioni filosofiche e teologiche della fraternità», pubblicato sulla rivista Culture e fede del Pontificio consiglio per la cultura, il teologo gesuita Christoph Theobald, docente di Teologia sistematica alla Facoltà gesuita di Parigi – Centre Sèvres, individua nella tradizione della teologia spirituale il retroterra teologico dell’enciclica. «Inscrivendosi nella “pastoralità della dottrina”, promossa dal Vaticano II, l’enciclica la sposta… verso i processi di trasformazione spirituale, radicandoli nei nostri corpi individuali e socio-politici», e dimostrando di conseguenza la necessità di importanti e conseguenti trasformazioni nella filosofia e nella teologia.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.