Chiese in Europa: rabdomanti della fede
Come riconoscere e portare alla luce le domande esistenziali fondamentali che paiono scomparse dalle nostre società europee? Quali cambiamenti di posture devono attuare i credenti per far nascere e maturare la fede? Quali percorsi e mezzi potrebbero aiutarci a introdurre tali posture nell’esperienza ecclesiale? Sono le tre domande che Christoph Theobald ha scelto come guida dell’intervento che ha tenuto lo scorso 17 settembre ai presbiteri di Bologna, convocati dall’arcivescovo Matteo Zuppi nell’Aula magna del Seminario per l’annuale «tre giorni del clero». L’autore descrive le linee di una possibile «trasformazione missionaria della Chiesa»
(cf. Evangelii gaudium, c. I). Partendo dal presupposto teologico della circolazione fra i tre poli della Tradizione biblica e cristiana – «il Vangelo del regno di Dio per tutti; la sua “presenza” nelle nostre società e in tutta la creazione grazie a una Chiesa di Cristo Gesù, decentrata rispetto a se stessa e sempre superata da ciò che percepisce nella fede; la storia delle nostre società sul nostro pianeta» –, riprende con esemplare lucidità alcuni elementi caratteristici della sua teologia: il tema dell’«esculturazione» del cristianesimo e quello della «fede elementare» dei nostri contemporanei; le posture dell’«ospitalità» e del «rabdomante» (che ha il dono di saper rilevare chi è alla ricerca di senso); la proposta, con un riferimento al Sinodo sulla sinodalità, di cinque tappe di un possibile percorso di rinnovamento ecclesiale.
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