«Con gioia ci siamo ritrovati come fratelli nella fede cristiana che s’incontrano per “parlare a viva voce” (2Gv 1,12), da cuore a cuore, e discutere dei rapporti reciproci tra le Chiese, dei problemi essenziali dei nostri fedeli e delle prospettive di sviluppo della civiltà umana». Nell’ambito del recente viaggio apostolico in Messico (12-18.2.2016, in questo numero a p. 65ss), in volo verso l’aeroporto di Città del Messico papa Francesco ha fatto scalo a Cuba (12 febbraio), dove ha incontrato il patriarca ortodosso di Mosca e di tutta la Russia Cirillo presso l’aeroporto dell’Avana. Volutamente lontano «dalle antiche contese del “Vecchio mondo”», sull’isola «simbolo delle speranze del “Nuovo mondo”», il primo storico incontro del patriarca di Mosca e del vescovo di Roma si è concluso, dopo un colloquio privato di due ore, con la firma di un’ampia Dichiarazione comune. Consapevoli, nonostante la comune tradizione spirituale millenaria, dei numerosi ostacoli dovuti alle «ferite causate da conflitti di un passato lontano o recente, da divergenze, ereditate dai nostri antenati, nella comprensione e l’esplicitazione della nostra fede in Dio, uno in tre Persone – Padre, Figlio e Spirito Santo», i due primati toccano nell’articolato testo, composto da trenta paragrafi, le principali sfide che richiedono oggi una risposta comune.
Documento, 01/02/2016, pag. 82