W. card. Levada e A. Amato
Le due formule del battesimo (originariamente in inglese, qui tradotte
in italiano): «Io ti battezzo nel nome del Creatore, e del Redentore, e
del Santificatore» e «Io ti battezzo nel nome del Creatore, e del Liberatore,
e del Sostenitore», provenienti «dalla cosiddetta teologia femminista
per evitare di dire Padre e Figlio, ritenute parole maschiliste», sono
nulle. Lo ha affermato, il 1° febbraio scorso, la Congregazione per
la dottrina della fede. Le risposte ai due quesiti, infatti, attestano «implicitamente che le persone che sono state battezzate o saranno battezzate nell’avvenire con le formule in questione in realtà non sono battezzate» (così il card. U. Navarrete su L’Osservatore romano, 1.3.2008, 6). L’articolo di Antonio Miralles, comparso su L’Osservatore romano accanto alle «Risposte» della Congregazione, così le commenta: «La Chiesa non ha il diritto di cambiare ciò che Cristo stesso ha istituito.
Perciò è invalido, perché non rispetta la volontà di Cristo, ogni battesimo
che non contenga l’invocazione della santissima Trinità con l’espressione
distinta delle tre persone con i rispettivi nomi».
Documento, 01/04/2008, pag. 200