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Documenti, 7/2008, 01/04/2008, pag. 210

La Chiesa e i media: chiarezza e simpatia. Lectio magistralis del card. Ruini

C. card. Ruini
«Mi sono reso conto ben presto della necessità, per la Chiesa stessa, di migliorare e sviluppare le proprie capacità di essere presente nel mondo dei media», e insieme della «sproporzione che esisteva, e che anche oggi non è del tutto superata, tra la presenza capillare» della Chiesa italiana nel vissuto quotidiano della gente e «il suo rilievo assai minore nella “cultura pubblica” e nella comunicazione sociale». Insignito dalla Pontificia università della Santa Croce del dottorato honoris causa in Comunicazione sociale istituzionale, il card. Camillo Ruini, vicario del papa per la città di Roma, ha partecipato alla cerimonia, il 9 aprile scorso, pronunciando una «piccola lectio» che ripercorre come egli, nei vent’anni trascorsi ai vertici della CEI, abbia chiaramente collocato la questione del rapporto tra Chiesa italiana e comunicazione sociale all’interno di quello tra Vangelo e cultura. Da questa impostazione è discesa poi la proposta e l’attuazione di quel «progetto culturale orientato in senso cristiano» di cui egli è tuttora, anche formalmente, alla guida.

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Documenti, 2009-7

Laicità e bene comune. Relazione del card. Ruini nella cattedrale di Genova

C. card. Ruini
«Ci troviamo dentro a una fase nuova, e acuta, della contesa intorno alla laicità… l’oggetto del contendere si è profondamente modificato: non si tratta più, almeno in linea principale, dei rapporti tra Chiesa e stato come istituzioni», bensì delle «grandi problematiche etiche e antropologiche emerse negli ultimi decenni», che hanno «chiaramente una dimensione non soltanto personale e privata, ma anche pubblica e non possono trovare risposta se non sulla base della concezione dell’uomo a cui si fa riferimento». Lo sostiene il card. Camillo Ruini, presidente del Comitato per il progetto culturale della CEI, in una relazione pronunciata il 18 febbraio nella cattedrale di San Lorenzo a Genova, dal titolo Laicità e bene comune, affidatagli in occasione del ciclo di incontri «Cattedrale aperta» voluto dall’arcivescovo Angelo Ba gna sco, presidente della CEI. «Si è sviluppata… in Occidente quella che Be ne detto XVI ha ripetutamente denominato “la dittatura del relativismo”, una forma di cultura cioè che taglia deliberatamente le proprie radici storiche e costituisce una contraddizione radicale non solo del cristianesimo, ma più ampiamente delle tradizioni religiose e morali dell’umanità».