Comunione anglicana, GAFCON, W. card. Kasper, R. Williams
Le ombre scismatiche che aleggiavano sulla Comunione anglicana sin dalla vigilia della celebrazione della XIV Conferenza di Lambeth (16.7-3.8.2008; Regno-att. 14,2008,452) si sono dissolte, ha dichiarato l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams nel discorso conclusivo (qui a p. 517), ma a quale prezzo? Anche se rimane aperto il dialogo con l’ala della Comunione che, nella riunione di fine giugno a Gerusalemme, si è autodefinita «movimento» della Global Anglican Future Conference (più di 200 vescovi, cf. qui a p. 508), sul versante del dialogo ecumenico, lo «scoraggiamento» da parte cattolica s’accompagna all’ammissione che «il dialogo ha fatto un passo indietro» (discorso del card. Kasper, qui a p. 511); il documento conclusivo, per parte sua, dopo un approfondito confronto in piccoli gruppi, chiamati indaba (cf. box qui a p. 507), ha assunto la forma di Conversazioni e riflessioni (qui a p. 504) e non quella tradizionale di Risoluzioni. I consensi più forti, concentrati sulla necessità d’istituire un «Consiglio pastorale a sostegno delle minoranze», d’ottimizzare gli Strumenti di comunione e di raggiungere un accordo su un Patto, saranno i temi all’ordine del giorno del Consiglio consultivo anglicano e dell’Assemblea dei primati che si terranno entrambi nel 2009.
Documento, 01/09/2008, pag. 504