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Documenti, 15/2008, 01/09/2008, pag. 480

La Chiesa, un popolo che fa storia. Intervento del card. A. Bagnasco al Meeting di Rimini.

A. Bagnasco
«Oggi, come in altri periodi della storia, si vuole che la Chiesa rimanga in chiesa. Il culto e la carità sono apprezzati anche dalla mentalità laicista: in fondo, si pensa, la preghiera non fa male e la carità fa bene a tutti. In altri termini, si vorrebbe negare la dimensione pubblica della fede concedendone la possibilità nel privato». Così il presidente della CEI, intervenendo al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, il 24 agosto, ha esposto la preoccupazione che muove la Conferenza episcopale italiana nell’Italia di oggi. Una preoccupazione che va di pari passo nella rivendicazione di una nuova stagione di intervento pubblico della Chiesa: «Non è la voglia di mondano protagonismo che muove la Chiesa fin dalle sue origini, ma il bisogno del cuore: l’amore a Cristo, all’uomo, al mondo nel quale la Chiesa è fatta carne». Le indicazioni del card. Bagnasco si mantengono su un piano generale, non menzionano specificamente ruolo e autonomia dei laici cristiani, ma parlando a CL appare evidente la riproposizione dello schema del protagonismo pubblico della Chiesa rafforzato dalla consonante partecipazione dei movimenti alle direttive dei vescovi.

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