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Documenti, 15/2006

La fede nella famiglia

Benedetto XVI a Valencia (Spagna) per il V Incontro mondiale delle famiglie
«La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente la sua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della persona umana». Queste parole, tratte dal Discorso all’incontro conclusivo dell’8 luglio, esprimono la cifra dominante degli interventi pronunciati da Benedetto XVI nel corso del suo viaggio a Valencia (Spagna) in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie (8-9 luglio 2006). Anche l’Omelia alla messa della domenica, che pure qui pubblichiamo, insiste infatti su un’impostazione «in positivo» del tema dell’incontro, «La trasmissione della fede nella famiglia», rafforzandone così la dimensione mondiale nei confronti di quella locale. Le problematiche specifiche dell’attuale società spagnola, in via di rapida secolarizzazione, in ordine alla famiglia sono state piuttosto evocate nella Lettera ai vescovi. Cf. Regno-att. 14,2006,441-448; Regno-doc. 13,2006,425ss e in questo numero alle pp. 478ss.

Pastorale familiare e secolarizzazione. Lettera ai vescovi spagnoli

Benedetto XVI a Valencia (Spagna) per il V Incontro mondiale delle famiglie
«La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente la sua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della persona umana». Queste parole, tratte dal Discorso all’incontro conclusivo dell’8 luglio, esprimono la cifra dominante degli interventi pronunciati da Benedetto XVI nel corso del suo viaggio a Valencia (Spagna) in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie (8-9 luglio 2006). Anche l’Omelia alla messa della domenica, che pure qui pubblichiamo, insiste infatti su un’impostazione «in positivo» del tema dell’incontro, «La trasmissione della fede nella famiglia», rafforzandone così la dimensione mondiale nei confronti di quella locale. Le problematiche specifiche dell’attuale società spagnola, in via di rapida secolarizzazione, in ordine alla famiglia sono state piuttosto evocate nella Lettera ai vescovi. Cf. Regno-att. 14,2006,441-448; Regno-doc. 13,2006,425ss e in questo numero alle pp. 478ss.

Il bene della famiglia. Discorso all'incontro conclusivo

Benedetto XVI a Valencia (Spagna) per il V Incontro mondiale delle famiglie
«La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente la sua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della persona umana». Queste parole, tratte dal Discorso all’incontro conclusivo dell’8 luglio, esprimono la cifra dominante degli interventi pronunciati da Benedetto XVI nel corso del suo viaggio a Valencia (Spagna) in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie (8-9 luglio 2006). Anche l’Omelia alla messa della domenica, che pure qui pubblichiamo, insiste infatti su un’impostazione «in positivo» del tema dell’incontro, «La trasmissione della fede nella famiglia», rafforzandone così la dimensione mondiale nei confronti di quella locale. Le problematiche specifiche dell’attuale società spagnola, in via di rapida secolarizzazione, in ordine alla famiglia sono state piuttosto evocate nella Lettera ai vescovi. Cf. Regno-att. 14,2006,441-448; Regno-doc. 13,2006,425ss e in questo numero alle pp. 478ss.

A tutte le famiglie del mondo. Omelia alla messa della domenica

Benedetto XVI a Valencia (Spagna) per il V Incontro mondiale delle famiglie
«La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente la sua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della persona umana». Queste parole, tratte dal Discorso all’incontro conclusivo dell’8 luglio, esprimono la cifra dominante degli interventi pronunciati da Benedetto XVI nel corso del suo viaggio a Valencia (Spagna) in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie (8-9 luglio 2006). Anche l’Omelia alla messa della domenica, che pure qui pubblichiamo, insiste infatti su un’impostazione «in positivo» del tema dell’incontro, «La trasmissione della fede nella famiglia», rafforzandone così la dimensione mondiale nei confronti di quella locale. Le problematiche specifiche dell’attuale società spagnola, in via di rapida secolarizzazione, in ordine alla famiglia sono state piuttosto evocate nella Lettera ai vescovi. Cf. Regno-att. 14,2006,441-448; Regno-doc. 13,2006,425ss e in questo numero alle pp. 478ss.

La gioia del pontificato. Intervista radiofonica in preparazione al viaggio in Baviera

Benedetto XVI
Si preannuncia il secondo viaggio di Benedetto XVI in Germania, dopo quello del 2005 per la giornata mondiale della gioventù di Colonia, ed egli rilascia una seconda intervista. Questa volta a raccoglierla (5 agosto) e diffonderla (13 agosto), oltre ai microfoni della Radio vaticana (il cui direttore p. Lombardi è stato nel frattempo nominato anche direttore della Sala stampa della Santa Sede; cf. riquadro a p. 481) a Castelgandolfo ci sono le telecamere di tre testate televisive tedesche: la Bayerischer Rundfunk (ARD), la ZDF e la Deutsche Welle. I temi affrontati non si limitano alla vita della Chiesa e della società della Germania ma spaziano su tutto l’arco dell’attualità ecclesiale: dalla pastorale giovanile al rapporto tra primato e collegialità; dallo spazio da riservare ai temi morali nella predicazione della Chiesa alla centralità dell’Europa nel futuro del cristianesimo, fino alle mete dei viaggi futuri. Su tutto prevale una tonalità già riscontrata durante i precedenti viaggi e anche nell’enciclica Deus caritas est: «Non si può subito cominciare [a parlare] con il dire “no”... il cattolicesimo non è un cumulo di proibizioni, ma un’opzione positiva».

P. Lombardi «chiamato a servire»

Joaquin Navarro Valls, Federico Lombardi si
L'11 luglio 2006, all’indomani del suo ritorno dal viaggio in Spagna, «il santo padre Benedetto XVI ha accolto la rinuncia, presentata dal dott. Joaquín Navarro-Valls, all’ufficio di direttore della Sala stampa della Santa Sede e lo ha ringraziato per il suo lungo e generoso servizio. Il papa ha nominato direttore della Sala stampa della Santa Sede il reverendo padre Federico Lombardi si, il quale rimane anche direttore generale della Radio Vaticana e direttore del Centro televisivo vaticano». Le brevi note biografiche che accompagnano il comunicato ufficiale della Santa Sede segnalano che p. Lombardi, 66 anni, nativo di Saluzzo (CN), gesuita, è laureato in filosofia, matematica e teologia; è stato vicedirettore de La Civiltà cattolica dalla fine degli anni settanta e provinciale italiano della Compagnia di Gesù nel sessennio 1984-1990, mentre un anno dopo ha assunto la carica di direttore dei programmi della Radio vaticana. Dal 2001 è direttore generale del Centro televisivo vaticano e dal 2005 della stessa Radio vaticana, dove è subentrato a p. Pasquale Borgomeo. Pubblichiamo la breve dichiarazione rilasciata al momento della rinuncia da Navarro-Valls e la lettera che p. Lombardi ha indirizzato «ai colleghi giornalisti accreditati presso la Sala stampa della Santa Sede» nell’atto di assumere il suo nuovo incarico.

Famiglia e procreazione umana

Pontificio consiglio per la famiglia
«Mai come ora la famiglia è vittima di attacchi tanto violenti»: l’afferma uno studio del Pontificio consiglio per la famiglia diffuso il 6 giugno 2006 e intitolato Famiglia e procreazione umana, in cui si risponde agli «attacchi» riaffermando con intransigenza la dottrina della Chiesa in materia di unioni di fatto, manipolazione genetica, aborto, culle vuote, femminismo. La qualifica di «studio», posta in epigrafe, dà ragione di un linguaggio che non trova riscontro in altri testi ufficiali del magistero (in particolare su aborto e femminismo, compaiono alcune delle espressioni più severe che siano mai entrate in un documento vaticano), ma che ha procurato a questo testo – complice l’attesa per la visita del papa in Spagna – l’attenzione della grande stampa internazionale (cf. Regno-att. 14,2006,441). Lo studio, edito dalla Libreria editrice vaticana, «si propone d’integrare» la riflessione dei precedenti documenti in materia «sulle tre dimensioni della procreazione responsabile: familiare, sociale, ecclesiale». Tra le cause di una situazione definita «drammatica», esso indica come prima l’«eclissi di Dio» nella cultura di oggi.

Ai limiti della vita

C.M. Martini, I. Marino
Il dialogo sui temi della bioetica e delle biotecnologie fra il card. Carlo Maria Martini e il prof. Ignazio Marino, pubblicato su L’Espresso il 27 aprile 2006 e integrato con un testo apparso su Famiglia cristiana del 29 maggio, affronta molti temi oggi in discussione: dall’inizio della vita alla fecondazione assistita, dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali al destino degli embrioni congelati, dalle adozioni per i singles al dramma dell’aborto, dalla donazione degli organi alla prevenzione dell’AIDS, dall’accanimento terapeutico alla determinazione sulla fine della vita, fino al ruolo e ai limiti della scienza e della tecnica. Ma più ancora dei contenuti il dialogo si caratterizza per la modalità: entrambi gli interlocutori si legittimano a vicenda come portatori di verità nel solco della propria competenza (cf. Regno-att. 10,2006,298). Nato in un contesto di opinione pubblica laica e per un pubblico vasto, il dialogo ha provocato nell’ambito ecclesiale molta attenzione, qualche dissenso e alcuni silenzi. Nei mesi successivi ha visto crescere una recezione ampia: dai siti Internet ai dibattiti culturali. Fra le riviste che l’hanno ripreso integralmente si possono ricordare: Documents d’Eglésia (n. 879, 1.8.2006; Spagna), SIC (n. 685, giugno 2006; Venezuela), Mensaje (n. 549, giugno 2006; Cile).

Il dialogo e i principi

C.M. Martini, I. Marino
un mese circa di distanza dall’uscita su L’Espresso del «Dialogo sulla vita» riportato in queste pagine, il card. Martini e il prof. Marino hanno affidato al direttore di Famiglia cristiana, don Antonio Sciortino, alcune precisazioni. Le riportiamo così come sono comparse sul n. 22 (28.5.2005) del popolare settimanale.

La natura e la missione della Chiesa

Commissione Fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese
Sono trascorsi sette anni dal documento La natura e lo scopo della Chiesa (Regno-doc. 9,1999,315ss). Era lo studio di Fede e costituzione, la commissione teologica del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) alla quale partecipa anche la Chiesa cattolica, che avviava un processo di convergenza sulla questione ecclesiologica, tenendo come modello l’analogo su Battesimo, eucaristia, ministero, e come obiettivo la prospettiva «della riconciliazione e dell’unità visibile». Raccogliendo le risposte di alcune Chiese, Fede e costituzione ne ha recepito le indicazioni insieme ai risultati di questi ultimi anni di dialogo, e ha pubblicato nel 2005 una versione rivista, la cui struttura rispecchia a grandi linee quella precedente, salvo il passaggio di alcuni argomenti dai riquadri al testo principale. Intitolato La natura e la missione della Chiesa. Una tappa sulla strada di una dichiarazione comune, è servito anche in preparazione della IX Assemblea del CEC (Porto Alegre 14-23.2.2006; cf. Regno-doc. 9,2006, 302ss e in particolare il testo ecclesiologico Chiamati a essere l’unica Chiesa, 333ss).

Libano: l'atteggiamento della Santa Sede

Nota de L'Osservatore romano
Sull’edizione del 17-18 agosto, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU della Risoluzione 1701, L’Osservatore romano ha pubblicato in prima pagina una nota non firmata di commento, che ricapitola l’atteggiamento assunto dalla Santa Sede in merito al conflitto israelo-libanese (L’Osservatore romano 17-18.8.2006, 1).