Documenti, 17/2005, 01/10/2005, pag. 483
«Un solo maestro» II.
«In una società come la nostra, nella quale i punti di riferimento diventano sempre più incerti... è ancor più urgente che le Chiese proclamino la fede e mostrino le loro convinzioni profonde. Non dimentichiamo comunque che “fare autorità” in questo tempo, come al tempo del Cristo, sarà sempre una proposta, convincente e convinta, e non un’imposizione egemonica». Dopo l’«anamnesi» compiuta nelle prime tre parti (cf. Regno-doc. 15,2005,425ss), con i capitoli conclusivi il documento del Gruppo di Dombes sull’autorità dottrinale si propone un fine «terapeutico»: consapevole del contesto culturale contemporaneo, analizza le tradizioni e le prassi cattolica e protestante per mostrare divergenze e luoghi di consenso (IV parte) e per formulare alcune proposte di conversione (V). «Abbiamo constatato che siamo uniti sui punti fondamentali della fede, sui testi che fanno autorità e sul ruolo dell’autorità dottrinale. Per quanto riguarda l’esercizio di questa autorità, le nostre Chiese usano gli stessi elementi, ma secondo logiche, organizzazioni e ordinamenti diversi. Perciò, bisogna stabilire insieme i criteri dell’ecclesialità: a quali condizioni le nostre Chiese possono riconoscersi reciprocamente come “Chiese-sorelle”?». Soo se avranno «il coraggio di un esame senza trucchi delle nostre rispettive tradizioni, nelle loro inflazioni o nelle loro carenze, nelle loro sottolineature particolari, come pure nelle caricature delle altre Chiese che esse ancora veicolano».
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