Documenti, 15/2005, 01/09/2005, pag. 425
Un solo maestro. I.
«Perché abbiamo scelto di affrontare un tema così difficile e scottante come quello dell’autorità dottrinale nella Chiesa? Perché ci è sembrato un punto nodale nel dialogo fra le nostre Chiese (…) che sta a monte di punti più specifici, ma ne governa la possibile soluzione». Il lungo tempo trascorso dalla pubblicazione dell’ultimo documento del gruppo ecumenico di Dombes su Maria (1998; Regno-doc. 3,1998,95 e 5,1998,183) ha visto un certo ricambio nei membri del gruppo i cui co-moderatori (Blancy e Chenu) sono entrambi prematuramente scomparsi, nonché l’abbandono dell’abbazia da cui il gruppo prendeva nome, per stabilirsi presso i benedettini di Pradines.
Alla fine dell’articolata riflessione – di cui in questo numero pubblichiamo le prime tre parti, quelle a carattere storico e scritturistico –, il gruppo affermerà di essere «con le spalle al muro», nel senso che «noi, cattolici e protestanti, concordiamo sui riferimenti fondamentali dell’autorità dottrinale (testi, persone, comunità ecc.), ma articoliamo molto diversamente questi riferimenti comuni. Il luogo del consenso è il luogo stesso della divergenza», così come si è manifestata anche nelle «recenti tensioni causate dal modo e dal tono di certe prese di posizione dottrinali da parte cattolica, con, in contrappunto, la tendenza a relativizzare ogni forma di autorità dottrinale da parte delle Chiese della Riforma».
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