Vescovi francesi
«Leggere è rompere la monotonia dei giorni, è lottare contro il logorio del tempo... Leggere è abbeverarsi a una sorgente che non si esaurisce... Un libro può prendere colori nuovi secondo i momenti; porta profumi inebrianti che danno alla testa o scendono nel cuore, secondo le stagioni, al ritmo dei desideri». È un vero e proprio inno alla lettura, quello formulato nel gennaio 2002 dalla Commissione permanente per l'informazione e la comunicazione della Conferenza episcopale di Francia (COPIC). Il COPIC ha infatti creato un gruppo di lavoro con editori e librai e, in contemporanea con la diffusione di questo testo nelle librerie cattoliche, promuove diverse iniziative nelle diocesi, tra cui conferenze, «biblioteche di base», letture pubbliche. Nella storia, ricordano i vescovi, «i cristiani non hanno mai smesso di scrivere», e «leggere le opere che ci vengono dal passato è accogliere una tradizione vivente, è arricchirla a nostra volta con la nostra viva partecipazione». Occorre però compiere una riflessione complessiva sul tema del libro, perché vi è il rischio di ridurlo a uno strumento «pratico», rendendolo una sorta di supporto «o, peggio ancora, un "mezzo d’evangelizzazione"». «È necessario tornare al cuore dell'atto della lettura», anche perché, concludono, «l'esperienza letteraria è stata sempre uno dei terreni costanti, ma poco frequentati oggi, di dialogo tra le culture e la tradizione cristiana».
Originale: stampa (5.3.2002) da sito Internet www.cef.fr. Nostra traduzione dal francese
Documento, 01/03/2002, pag. 187