M.E. Gandolfi, G. Mocellin
Le scelte dei lettori nelle librerie, più di quelle di chi impagina i quotidiani, paiono peraltro avere ben colto che l’Evangelii gaudium è «il» documento del pontificato. Non solo manda in soffitta (perché li riprende e comprende, non perché li rinneghi) i discorsi, le interviste, le omelie in Santa Marta, le conversazioni più o meno fedelmente riportate e quant’altro – insieme ai gesti e agli atti di governo – è stato utilizzato sinora per comprendere in quali direzioni papa Bergoglio intenda guidare la Chiesa di Roma.
Ma anche lascia immaginare, almeno per un arco di tempo ragionevolmente lungo, che non ve ne saranno altri dello stesso peso.
Articolo, 15/12/2013, pag. 700