L. Chiarinelli; L. Accattoli
Come dare forma all’ultima stagione della vita sacerdotale ed episcopale? È un interrogativo che Il Regno si è posto ripetutamente, anche grazie alla sensibilità di Luigi Accattoli, del quale qui presentiamo un dialogo con il vescovo emerito mons. Lorenzo Chiarinelli. Nella prima edizione dell’annale Chie sa in Italia (1992,72), entro il bilancio divenuto annuale sui movimenti dell’episcopato italiano, Accattoli riferiva della proposta di mons. M. Morgante, emerito di Ascoli Piceno, di rivedere la legislazione canonica «sui diritti peculiari degli emeriti, riconosciuti dai padri conciliari, ma ancora non specificati da alcuna normativa». La questione veniva ripresa anche nell’edizione del 1995; in particolare sull’«invito» obbligatorio a dare le dimissioni. Dalle pagine di Regno-doc. 21,2011,689, mons. Carlo Ghidelli ha poi rilanciato lo scorso anno il tema, puntando a chiarire «il senso e la valenza spirituale di un evento vissuto in prima persona recentemente», giacché «mi convinco sempre di più che mi devo dare una ragione, da un punto di vista sia umano sia soprannaturale, di quello che mi è successo». È questo un sentimento di disagio molto condiviso anche tra il clero, come emerge dai dati di una ricerca sull’invecchiamento dei sacerdoti, commissionata dai vescovi lombardi all’Università cattolica e presentata in Regno-att. 22,2011,769ss. Da parte dei sacerdoti anziani rimane inevasa innanzitutto la richiesta d’essere aiutati a leggere «i segni del passaggio del Signore» nell’ultima stagione del ministero. Proprio su questo offriamo il contributo di mons. Chiarinelli, caratterizzato dalle «tonalità liberanti e grate».
Articolo, 15/09/2012, pag. 523