M. Veladiano
È forse possibile che gli effetti più dolorosi del riscaldamento globale risparmino ancora per qualche tempo le popolazioni dell’Occidente ricco, ma il rischio climatico mette in discussione i fondamenti del benessere e della giustizia, e questo deve bastare a disturbare il sonno delle nostre coscienze. In occasione del suo 20° anniversario, la Fondazione Lanza di Padova ha organizzato nella città veneta, fra ottobre e novembre, un programma culturale di iniziative selezionate (mostra fotografica, forum, rassegna cinematografica, incontri con le scuole) tutte dedicate al tema del mutamento climatico. L’evento centrale del programma è stato la VI Conferenza internazionale di etica e politiche ambientali dal titolo «Etica e cambiamento climatico. Scenari di giustizia e sostenibilità» (dal 23 al 25 ottobre).2 Un incontro molto «tecnico», sia per i relatori sia per i partecipanti. Fra i primi,3 studiosi e responsabili dei più importanti centri di ricerca italiani e stranieri sul cambiamento climatico, fra i secondi, docenti universitari, ricercatori dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV), dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA), di centri di ricerca indiani, europei (una trentina), americani, africani.
Articolo, 15/11/2008, pag. 678