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"Io non mi vergogno del Vangelo"

"Io non mi vergogno del Vangelo"

Gaudium magnum per i due papi. E' quello che dico a chi se ne dispiace

L. Accattoli
Stavolta punto l’occhio sul papa emerito uscendo un poco o un tanto dal vaticanismo vulgato che non ha tempo per ciò che non appare nuovo o non interagisce con i campi minati delle polemiche a più alta frequentazione.

L'appello alla libertà. Esulto ascoltando Francesco

L. Accattoli
Questa volta inneggio alla libertà del cristiano com'è onorata da Francesco.

Bergoglio allergico alle ideologie. Comprese quelle cristiane

L. Accattoli
Dire quello che mi aspettavo da papa Francesco e quello che mi ha sorpreso: è un esercizio che svolgo da un pezzo e qui provo a raccontarlo.

Chiesa, ospedale da campo

L. Accattoli

L'immagine di Francesco. In discontinuità rispetto ai predecessori

L. Accattoli
Oggi sposto l’attenzione da chi ragiona sul fatto dell’elezione di Bergoglio a chi mette sotto accusa la sua figura papale divergente rispetto a Benedetto.

Don Gallo Luxuria Bagnasco e la "Chiesa incidentata" di papa Bergoglio

L. Accattoli

Esulto per papa Francesco. Ma c'è chi si dice «ferito». Accogliere anche costoro

L. Accattoli

Francesco Canova. Un medico cristiano creativo e sconosciuto

L. Accattoli
Racconto stavolta la scoperta – su provocazione altrui – di un protagonista della Chiesa italiana da me in precedenza ignorato: Francesco Canova (1908-1998), fondatore del Cuamm di Padova. Non voglio giustificare quella lunga ignoranza che è un dettaglio della sconoscenza reciproca che affligge equamente le varie componenti della nostra comunità, forse a motivo della ricchezza di esperienze che la caratterizza. Una ricchezza che ci fa distratti nella percezione e pigri nella divulgazione. La mia ignoranza del Canova era clamorosa dal momento che da sempre faccio informazione e sono un cercatore di storie di vita. È capitato dunque che non potessi dire di no a chi mi propose – nel 2011 – di scrivere un profilo del Canova. Non che ignorassi il Cuamm, ma non avevo percepito che nel suo fondatore avrei potuto trovare un uomo significativo per me.

Immagini di un papa nuovo. Francesco dei poveri e della misericordia

L. Accattoli
Un papa che rinuncia e un altro che viene preso dall’America Latina, eventi capaci di tramortire un vaticanista come si deve, figurati uno residuale come me che aveva vissuto gli ultimi otto anni augurando lunga vita a papa Benedetto per non doversi fare un altro Conclave. Uno tsunami stordente, articoli e interviste alla rinfusa e schede per «Porta a porta» a non finire. Ma Francesco, Francesco, Francesco: da quando è arrivato lui quelle fatiche non le ricordo più. Ho sempre perso le scommesse sui conclavi, e anche stavolta: puntavo sull’America Latina ma non su Bergoglio. Per fortuna non ho fatto nomi nel fondo che Ferruccio De Bortoli mi ha chiesto di scrivere per il Corriere della sera il giorno dell’extra omnes (12.3.2013).

Due o tre idee avventate. Sulla traumatica e salutifera rinuncia di papa Benedetto

L. Accattoli
Sconcerto, tristezza, lenta intelligenza del fatto. Ho bisogno di tempo per fare i conti con l’uscita dalla storia di papa Benedetto, che ho subito avvertito come un traumatico e salutifero fatto di Vangelo. Stavo rileggendo il terzo volume su Gesù di Nazaret, attendevo l’enciclica sulla fede che non avremo. «Penso che basti ciò che ho fatto», aveva detto a Peter Seewald l’agosto scorso. Forse ha fatto più di quanto abbiamo capito, anche quelli che gli abbiamo voluto bene. Sono tra quelli che l’hanno amato da subito. Me lo facevano amico – come argomentai in questa rubrica su Regno-att. 10,2005,359 – la sua avvertenza del mistero del male e della difficoltà di credere, l’invocazione al Signore perché torni a manifestarsi.