Gratitudine, responsabilità e speranza
Il commiato dalla Chiesa di Vienna
Il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha celebrato il 18 gennaio una funzione di ringraziamento nella cattedrale di Santo Stefano in prossimità del suo 80° compleanno, il 22 gennaio, giorno in cui papa Francesco ha accettato la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Vienna e ha nominato amministratore apostolico sede vacante don Josef Grünwidl, del clero viennese.
Durante la messa festiva alla presenza dei vertici dello Stato (cf. riquadro a p. 175), delle Chiese e delle religioni ha rivolto nella sua omelia «uno sguardo riconoscente al nostro paese, all’Austria», ma anche alle «fonti più profonde di speranza», basandosi sui testi biblici della celebrazione. In un momento in cui anche l’Austria vede un’avanzata politica delle destre nazionaliste il cardinale ha lanciato un appello urgente per una «coesistenza tra chi è indigeno e chi è arrivato di recente», che è «cruciale per il nostro futuro». Riferendosi alla sua storia personale di bambino rifugiato ha detto: «Avere compassione per i rifugiati fa parte dell’umanità. Può diventare il nostro destino». E ha concluso con urgenza: «Il mio più grande desiderio è che non si perda mai la benevolenza reciproca, anche se tra di noi ci sono dei conflitti».
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