Rendiconto 2023
Ritorna a salire il gettito dell’otto per mille dell’IRPEF che lo Stato attribuisce alla Chiesa cattolica. Lo si può registrare da due dati: quello riportato dall’ultimo Rendiconto, previsto dall’art. 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222, delle somme pervenute nel 2023 all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e alla CEI (pubblicato nel Notiziario della CEI nel 2024 e reso disponibile a fine anno) e quello pervenuto nel 2024, su cui la recente Assemblea straordinaria dei vescovi italiani ha votato la relativa ripartizione (cf. riquadro a p. 395). Si tratta di cifre sopra al miliardo di euro: rispettivamente 1.002.916.590 e 1.014.987.405. I fondi vengono spesi dalla CEI secondo tre grandi voci: «esigenze di culto e pastorale», «sostentamento del clero» e «interventi caritativi», che seguono questo ordine anche per consistenza. Nel 2023 le esigenze di culto ammontano a 435.750.000 euro, seguite dal sostentamento del clero con 403 milioni e dagli interventi caritativi con 295 milioni. Nel 2024 ammontano a 407 milioni di euro, seguite dal sostentamento del clero con 384 milioni e dagli «interventi caritativi» con 280 milioni. Sono cifre ragguardevoli, che nascondono tuttavia due punti deboli: la costante esiguità delle offerte deducibili – nate per responsabilizzare i fedeli sul mantenimento dei propri parroci –; e il numero delle firme che esprimono come destinatario dell’otto per mille la Chiesa cattolica: nel 2024 sono il 69,51%, con un -0,83% rispetto al 2023; senza dimenticare che solo il 40% dei contribuenti italiani si ricorda di firmare la relativa casella.
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