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Documenti, 13/2022, 01/07/2022, pag. 406

Rendiconto 2021

CEI – Sostentamento del clero

Ancora in crescita le risorse derivanti dal meccanismo dell’8 per mille in favore della Chiesa cattolica italiana, che al 2020 (ultimo dato disponibile) ammontano alla consistente somma di Ä 1.139.218.216,65. Il Rendiconto 2021 – in adempimento all’art. 44 della Legge n. 222 del 20.5.1985 – rende noti i dati approvati dall’Assemblea generale del maggio 2022 su come viene spesa quella parte di tasse devoluta dai contribuenti alla Chiesa cattolica. La Conferenza episcopale italiana (CEI) fa così sapere che sono gli interventi caritativi la destinazione scelta dai vescovi che è cresciuta maggiormente (+134,48%) – percentualmente parlando e a confronto con l’anno 2000 –, seguiti dalle esigenze di culto (+86,85%) e dal sostentamento del clero (+42,41%). Se prendiamo però i valori assoluti relativi al 2020, l’ordine delle voci è rovesciato: al primo posto infatti c’è il sostentamento del clero (412 milioni di euro), stabili le esigenze di culto (435 milioni di euro), e al terzo posto gli interventi caritativi (295 milioni di euro, 80 all’estero, i restanti 215 in Italia). Sempre nell’ambito «caritativo» la CEI ha versato un contributo extra di 60 milioni di euro, destinato a famiglie e diocesi per far fronte all’emergenza COVID, stornandolo da altre destinazioni, visto che la voce «pandemia» non poteva essere prevista nell’approvazione del bilancio preventivo avvenuta nel 2020.

 

Notiziario CEI 55(2021) 2, 31.8.2021, 225-239.

L’articolo 44 della Legge 20 maggio 1985, n. 222, dispone che la Conferenza Episcopale Italiana trasmetta annualmente all’autorità statale competente il rendiconto relativo all’effettiva utilizzazione delle somme di cui agli articoli 46, 47 e 50, terzo comma, della stessa legge e lo pubblichi sul «Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana», organo ufficiale della Conferenza medesima.

In adempimento a tale disposizione, si pubblica il rendiconto relativo all’anno 2020, con alcune annotazioni illustrative, inviato dal Presidente della CEI, Card. Gualtiero Bassetti, al Ministro dell’Interno, Dott.ssa Luciana Lamorgese, con lettera in data 22 luglio 2021, prot. n. 502/2021, ai sensi dell’art. 20 del regolamento di esecuzione della Legge 20 maggio 1985, n. 222, approvato con DPR 13 febbraio 1987, n. 33.

Nell’indicare i singoli dati si segue l’ordine delle lettere del comma secondo dell’art. 44:

Lettera a) Numero dei sacerdoti a favore dei quali si è provveduto nell’anno 2020:

– sacerdotiabiliaprestare unservizioatempo pieno infavoredelle diocesi: n. 30.321;

– sacerdotinonabiliaprestareunservizioatempo pieno infavoredelle diocesi: n. 2.724.

Lettera b) Somma stabilita dalla CEI per il dignitoso sostentamento dei sacerdoti (al netto dei contributi previdenziali dovuti al Fondo clero dell’INPS e al lordo delle ritenute fiscali):

– sacerdoti abili a prestare un servizio a tempo pieno: da un minimo di € 12.105,60 (€ 1.008,80 mensili per 12 mensilità) a un massimo di € 22.849,32 (€ 1.904,11 mensili per 12 mensilità); vescovi: € 25.421,76 (€ 2.118,48 mensili per 12 mensilità);

– sacerdoti non abili a prestare un servizio a tempo pieno: sacerdoti: € 16.342,56 (€ 1.361,88 mensili per 12 mensilità); vescovi emeriti: € 19.974,24 (€ 1.664,52 mensili per 12 mensilità).

Lettera c) Ammontare complessivo delle somme di cui agli articoli 46 e 47 destinate al sostentamento del clero:

– erogazioni liberali pervenute all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e deducibili ai termini dell’art. 46: € 8.718.385,00;

– importo destinato dalla CEI a valere sull’anticipo dell’otto per mille IRPEF: € 404.000.000,00.

Lettera d) Numero dei sacerdoti a cui è stata assicurata l’intera remunerazione: n. 273.

Lettera e) Numero dei sacerdoti a cui è stata assicurata un’integrazione: n. 27.986.

Lettera f) Ammontare delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali operati ai sensi dell’art. 25:

– ritenute fiscali: € 66.497.134;

– contributi previdenziali: € 29.340.693.

Lettera g) Interventi finanziari dell’Istituto centrale a favore dei singoli Istituti per il sostentamento del clero: € 379.370.018.

Lettera h) Interventi operati per le altre finalità previste dall’art. 48:

1.Esigenze di culto della popolazione. La somma destinata a questa finalità è stata pari a € 435.750.000,00.

In particolare, essa è stata così ripartita:

– per l’edilizia di culto: € 132.000.000,00;

– alle diocesi, per il sostegno delle attività di culto e pastorale: € 158.000.000,00;

– per interventi di rilievo nazionale definiti dalla CEI: € 58.250.000,00;

– per il «fondo speciale» finalizzato alla promozione della catechesi e dell’educazione cristiana: € 74.000.000;

– per l’attività dei Tribunali ecclesiastici italiani in materia di nullità matrimoniale: € 13.500.000.

2.Interventi caritativi in Italia e nei paesi del terzo mondo. La somma destinata a questa finalità è stata pari a € 295.000.000,00. In particolare, essa è stata così ripartita:

– alle diocesi, per interventi caritativi a favore della collettività nazionale: € 150.000.000;

– per interventi caritativi di rilievo nazionale definiti dalla CEI; € 65.000.000;

– per interventi caritativi a favore di paesi del terzo mondo: € 80.000.000.

3.Fondo a futura destinazione per le esigenze di culto e pastorale e per gli interventi caritativi. La somma destinata a questa finalità è stata pari a € 4.468.216,65.

Annotazioni

L’art. 44 della Legge 20 maggio 1985, n. 222 dispone: «La CEI trasmette annualmente all’autorità statale competente un rendiconto relativo all’effettiva utilizzazione delle somme di cui agli articoli 46, 47 e 50, terzo comma», e indica gli elementi che «tale rendiconto deve comunque precisare».

Sostentamento del clero cattolico
1. Quanto al dato di cui alla lett. a)
dell’art. 44, comma II

Il numero di 33.045 (30.321 + 2.724) individua i sacerdoti inseriti nel sistema disostentamentonelcorsodel2020,compresicolorochesonodecedutitrail 2 gennaio e il 31 dicembre dello stesso anno.

I primi (30.321) sono coloro che hanno avuto titolo a una remunerazione peril ministero svolto a tempo pieno in servizio delle diocesi (cf. art. 24); i secondi (2.724)sonocoloroacuisièprovvedutoatitolodiprevidenzaintegrativa (cf. art.27, commaprimo),non essendoessi più in grado di svolgereun servizio a tempo pieno.

2. Quanto ai dati di cui alla lettera b)

L’esistenza di un importo minimo e di un importo massimo di remunerazione assicurato ai sacerdoti deriva dalle scelte operate nella definizione del sistema remunerativo.

A ciascun sacerdote spetta un numero X di punti; ogni anno la CEI determina il valore monetario del singolo punto (per il 2020: € 12,61); la remunerazione assicurata corrisponde al prodotto del numero dei punti per il valore del punto.

Il numero deipuntivariainconcretoperciascunsacerdote,perchéapartireda un numero-base uguale per tutti (nel 2020: 80 punti mensili) sono attribuiti punti ulteriori (fino a un massimo di 151 punti mensili) al verificarsi di circostanze previste dalla normativa data dalla CEI ai sensi dell’art. 75 della Legge 20 maggio 1985, n. 222 e secondo gli indirizzi del can. 281 del Codice di diritto canonico (oneri particolari connessi con l’esercizio di taluni uffici; anzianità nell’esercizio del ministero sacerdotale; spese per alloggio in mancanza di casa canonica; condizioni di speciale difficoltà).

3. Quanto ai dati di cui alla lettera c)

Le offerte deducibili previste dall’art. 46, raccolte nel 2020 per il sostentamento del clero cattolico, sono state pari a € 8.718.385.

Si tratta dell’importo complessivo delle erogazioni liberali versate nel corso del 2020 dai donanti sui conti correnti postali e bancari dell’Istituto centrale oppure presso gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero all’uopo delegati.

La somma di € 404.000.000 corrisponde all’importo trasmesso dalla CEI all’Istituto centrale prelevandolo dal versamento complessivo di € 1.139.218.216,65 effettuato dallo stato nell’anno 2020 ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 47.

4. Quanto ai dati di cui alle lettere d) ed e)

Com’è noto, il sistema di sostentamento del clero cattolico è impostato secondo i seguenti criteri:

A. I sacerdoti che svolgono servizio in favore della diocesi «comunicano annualmente all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero:

a) la remunerazione che, secondo le norme stabilite dal vescovo diocesano, sentito il Consiglio presbiterale, ricevono dagli enti ecclesiastici presso i quali esercitano il ministero;

b) glistipendieventualmenteaessicorrispostidaaltrisoggetti»(art.33).

B. «L’Istituto verifica, per ciascun sacerdote, i dati ricevuti a norma dell’art. 33. Qualora la somma dei proventi di cui al medesimo articolo non raggiunga la misura determinata dalla CEI a norma dell’articolo 24, primo comma, l’Istituto stabilisce l’integrazione spettante, dandone comunicazione all’interessato» (art. 34, comma primo).

C. «Gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero provvedono all’integrazione di cui all’art. 34 con i redditi del loro patrimonio. Qualorataliredditirisultinoinsufficienti,gliIstitutirichiedonoall’Istitutocentrale la somma residua necessaria ad assicurare a ogni sacerdote la remunerazione nella misura stabilita» (art. 35, commi primo e secondo).

In pratica possono dunque verificarsi tre situazioni:

– Taluni sacerdoti non ricevono alcuna remunerazione dall’ente ecclesiastico, perché questo è impossibilitato a intervenire in loro favore per mancanza totale di mezzi; se il sacerdote non ha altre entrate computabili, gli si deve l’intera remunerazione. Isacerdotiversantiinquestacondizionesonostati273.

– Altri sacerdoti ricevono una remunerazione da enti ecclesiastici o godono di altre entrate computabili; se con queste risorse non raggiungono la misura di remunerazione loro attribuita (cf. quanto annotato più sopra alla lettera B), hanno diritto di ricevere un’integrazione fino alla concorrenza di tale misura. Isacerdotiversantiinquestacondizionesonostati27.986.

– Altri sacerdoti, infine, che ricevono una remunerazione da enti ecclesiastici o godonodi altreentrate computabili,raggiungono conquesti apportio addirittura superano la misura di remunerazione loro attribuita; in questo caso non è dovuta loro alcuna integrazione. Isacerdotiversantiinquestacondizione sonostati 4.786.

5. Quanto al dato di cui alla lettera f)

A proposito delle ritenute fiscali è opportuno ricordare che si tratta di quelle operate dall’Istituto centrale su due possibili componenti della remunerazione dei sacerdoti:

– laremunerazionericevutadaentiecclesiastici;

– la remunerazione totale o l’integrazione ricevuta dagli Istituti per il sostentamento del clero.

È da sottolineare, peraltro, che il carico fiscale complessivo che è gravato sui sacerdoti nel 2020 è maggiore dell’importo indicato: quando, per esempio, a comporre la remunerazione attribuita al sacerdote concorre uno stipendio (insegnamento della religione cattolica nelle scuole, assistenza spirituale negli ospedali o nellecarceri,ecc.),leritenutesulmedesimosonooperatedirettamentedalloStato. Ènoto inoltrechelo Stato effettuale ritenutesullepensioni di cui eventualmentei sacerdoti godono.

Apropositodeicontributiprevidenzialisiprecisa chesitrattadiquellidovuti, ai sensi della Legge 22 dicembre 1973, n. 903, per il Fondo speciale clero costituito presso l’INPS, l’iscrizione al quale è obbligatoria per ogni sacerdote secolare avente cittadinanza italiana e per ogni sacerdote non avente cittadinanza italiana, ma presente sul territorio italiano al servizio di diocesi italiane.

6. Quanto alla lettera g)

Sesiconfrontanoidatirelativialprimoeterzocommadelprecedente punto 3 delle presenti annotazioni (€ 412.718.385) e la somma erogatadall’IstitutocentraleaisingoliIstitutidiocesaniperilsostentamentodelclero (€ 379.370.018) utilizzata per la corresponsione ai sacerdoti delle integrazioni e degli assegni di previdenza, per il versamento dei contributi previdenziali al Fondo clero dell’INPS, per il pagamento del premio di una polizza sanitaria integrativa in favore del clero si constata la differenza positiva di € 33.348.367. Tale somma sarà utilizzata per le esigenze del sostentamento del clero degli anni successivi.

7. Quanto alla lettera h)

1. Esigenze di culto della popolazione

A) Una quota di € 132 milioni è stata destinata all’«edilizia di culto». Come noto, questa voce comprende i fondi destinati agli interventi sugli edifici di culto cattolico (€ 80 milioni per interventi su edifici esistenti, costruiti da più di venti anni, e € 27 milioni per le nuove costruzioni) e sulle pertinenti opere parrocchiali e quelli destinati alla tutela dei beni culturali ecclesiastici (€ 25 milioni).

Il primo ambito di intervento (riguardante gli interventi su edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici) è finalizzato a rispondere alle esigenze di mobilità della popolazione sul territorio nazionale, con particolare riferimento agli insediamenti abitativi nelle periferie urbane, e a dotare le comunità parrocchiali di adeguate strutture religiose (es.: chiese, case canoniche, locali per la catechesi). Un apposito Comitato esamina i progetti presentati, li valuta alla luce degli orientamenti dei competenti organi ecclesiastici e propone alla Presidenza della CEI il contributo da assegnare, in osservanza delle specifiche disposizioni della CEI in materia.

Questi contributi si configurano come concorso nella spesa che le diocesi italiane devono affrontare per la dotazione di chiese, con le relative nuove opere d’arte, e altri edifici per servizi religiosi alle comunità parrocchiali che ne sono sprovviste.

Possono essere concessi finanziamenti con le seguenti modalità:

1. come concorso erogato per gli interventi su edifici esistenti costruiti da più di venti anni, fino a un massimo del 70% del costo preventivo dell’opera, entro i limiti parametrali approvati dal Consiglio episcopale permanente;

2. come concorso erogato per la realizzazione di nuovi edifici, fino a un massimo del 75% del co-
sto preventivo dell’opera, entro i richiamati limiti parametrali;

3. come concorso erogato per l’acquisto di aree necessarie alla costruzione della chiesa parrocchiale e sussidiaria, della casa canonica, dei locali di ministero pastorale (aule di catechismo, salone parrocchiale, adeguati locali per attività caritative e oratoriali), fino a un massimo del 75% del costo preventivo dell’opera, entro i citati limiti parametrali;

4. come concorso erogato per l’acquisto e l’eventuale adattamento di edifici da destinare a casa canonica e locali di ministero pastorale, fino a un massimo del 75% del costo preventivo dell’opera, entro gli stessi limiti parametrali;

5. come concorso erogato durante gli interventi di costruzione, acquisto ed eventuale adattamento di edifici da destinare a case canoniche per il clero in servizio attivo presso parrocchie che ne siano prive, fino a un massimo del 75% del costo preventivo dell’opera, entro un limite massimo di 175 mq.

L’istruttoria di una richiesta di finanziamento per l’edilizia di culto mediamente si protrae circa sedici mesi, a causa dei tempi necessari all’esame, alle eventuali integrazioni e alla definizione della pratica sotto il profilo tecnico, amministrativo, giuridico, liturgico e artistico. Da ciò è derivato che la maggior parte dei contributi assegnati nel corso dell’esercizio 2020, che va dal 1° giugno 2020 al 31 maggio 2021, sono rimasti a carico degli stanziamenti per l’edilizia di culto effettuati negli anni precedenti.

L’ammontare complessivo dei contributi assegnati dalla CEI nel predetto periodo è stato di € 190.425.676,50 per 817 progetti, dei quali:

– 630 relativi a edifici di culto (di cui 20 nuove costruzioni);

– 72 relativi a case canoniche;

– 76 relativi a locali di ministero pastorale (di cui 12 nuove costruzioni);

– 39 relativi a case canoniche e locali di ministero pastorale (di cui 12 nuove costruzioni).

Il secondo tipo di intervento è finalizzato all’inventariazione informatizzata dei beni artistici e storici e al censimento informatizzato dei beni immobili, alla conservazione e consultazione di archivi e biblioteche diocesani e alla promozione di musei diocesani o di interesse diocesano nonché di archivi e biblioteche appartenenti a Istituti di vita consacrata e a Società di vita apostolica, all’installazione di impianti di sicurezza per gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche, al restauro di organi a canne, a iniziative per la valorizzazione degli edifici di culto, dei musei diocesani o di interesse diocesano, degli archivi diocesani e delle biblioteche diocesane, promossi da una singola diocesi o in forma associata da diocesi di una stessa regione ecclesiastica mediante volontari associati. Le descritte modalità di intervento, operate in coerenza con gli indirizzi contenuti nelle Intese stipulate con il Ministero per i beni e le attività culturali in attuazione dell’art. 12 dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense mirano a salvaguardare il patrimonio di fede, arte e storia racchiuso nelle chiese, nei monumenti sacri, negli archivi, nelle biblioteche e nei musei diocesani.

I finanziamenti sono concessi con le seguenti modalità:

1. come concorso erogato per l’inventariazione informatizzata dei beni artistici e storici e il censimento informatizzato dei beni immobili, la conservazione e consultazione di archivi e biblioteche diocesani e la promozione di musei diocesani o di interesse diocesano, nonché l’installazione di impianti di sicurezza per gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche, in misura fissa per ciascun ente, a seconda della tipologia di intervento, approvata dal Consiglio episcopale permanente;

2. come concorso erogato per il restauro di organi a canne, fino a un massimo del 50% del costo preventivo, entro i limiti approvati dal Consiglio episcopale permanente.

Riguardo a questo tipo di intervento il tempo che intercorre tra il momento della presentazione dell’istanza di contributo e quello della sua definizione sotto i profili tecnici-amministrativi varia, mediamente, da tre a otto mesi. Ciò ha determinato che la maggior parte dei contributi assegnati nel corso dell’esercizio 2020, che va dal 1° giugno 2020 al 31 maggio 2021, è rimasta a carico dello stanziamento per i beni culturali effettuato nel 2020.

L’ammontare complessivo dei contributi assegnati dalla Conferenza Episcopale Italiana nel predetto periodo è stato di € 21.119.489,87 per 1.437 progetti, dei quali:

– 594 relativi alla conservazione e consultazione di archivi e biblioteche diocesani e alla promozione di musei diocesani o di interesse diocesano;

– 188 relativi alla conservazione e consultazione di archivi e biblioteche di Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica;

– 490 relativi all’installazione di impianti di sicurezza per gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche;

– 38 relativi al restauro e consolidamento statico di edifici di culto di interesse storico-artistico e loro pertinenze;

– 61 relativi al restauro di organi a canne;

– 27 relativi alla valorizzazione degli edifici di culto, dei musei diocesani o di interesse diocesano, degli archivi diocesani e delle biblioteche diocesane mediante volontari associati;

– 39 relativi al censimento chiese.

L’intera somma destinata per l’intervento di cui sopra sarà comunque erogata per i progetti approvati.

B) Una quota di € 158 milioni è stata destinata alle 226 diocesi italiane, per il sostegno delle attività di culto e di pastorale.

La ripartizione della somma tra le diocesi è avvenuta secondo i seguenti criteri: una quota base (€ 358.014,13) eguale per ciascuna diocesi (per quelle aventi una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti: € 119.338,04), una quota variabile a seconda del numero degli abitanti (€ 1,2701 per abitante).

I criteri e gli indirizzi per l’individuazione delle finalità di culto e di pastorale alle quali destinare la somma ricevuta sono contenuti in un’apposita circolare inviata dalla CEI ai vescovi diocesani, tenendo come punto di riferimento la descrizione delle attività di religione e di culto contenuta nell’art. 16, lett. a) della Legge 20 maggio 1985, n. 222.

Agli stessi criteri ci si è attenuti nel fornire ai vescovi gli schemi per il rendiconto annuale.

C) Una quota di € 58.250.000 è stata destinata a sostegno di attività di culto e pastorale a rilievo nazionale, individuate in concreto dalla Presidenza della CEI, sentito il Consiglio episcopale permanente. Anche per quest’anno si segnalano, tra gli altri e a titolo esemplificativo, contributi: alle facoltà teologiche, affidate alla diretta responsabilità dei vescovi italiani, per la formazione teologico-pastorale del popolo di Dio; alle diocesi, per il sostegno a sacerdoti stranieri impegnati in corsi di studi di specializzazione che collaborano all’attività pastorale delle parrocchie; a enti e associazioni operanti nell’ambito della catechesi, dell’educazione cristiana, dell’apostolato biblico, della musica e dell’arte sacra, della liturgia, della promozione dell’ecumenismo e della pace e per scopi missionari; a istituti che assistono sacerdoti e religiosi in situazione di disagio spirituale, psicologico e vocazionale; ad associazioni di fedeli e aggregazioni laicali per progetti e attività specifiche di apostolato e animazione pastorale.

D) Una quota di € 74 milioni è stata destinata al «fondo speciale», costituito presso la CEI, finalizzato alla promozione della catechesi e dell’educazione cristiana.

E) Una quota di € 13.500.000 è stata destinata per l’attività dei tribunali ecclesiastici italiani in materia di nullità matrimoniale, al fine soprattutto di assicurare, per quanto possibile, la gratuità delle procedure. Tale intervento, stabilito per la prima volta nel 1998, è giustificato dalla connotazione pastorale dell’attività giudiziaria ecclesiale riferita all’accertamento della verità del matrimonio. Una connotazione che, ribadita dal costante magistero pontificio, risulta chiaramente confermata dalla riforma introdotta con il motu proprio Mitis iudex Dominus Iesus (15.8.2015).

2. Interventi caritativi a favore della collettività nazionale

A) Una quota di € 150 milioni è stata destinata alle 226 diocesi italiane per interventi caritativi a favore della collettività nazionale, con particolare attenzione ai bisogni e alle urgenze di solidarietà emergenti.

La ripartizione della somma tra le diocesi è avvenuta secondo i seguenti criteri: una quota base
(€ 340.656,88) uguale per ciascuna diocesi (per quelle aventi una popolazione inferiore ai 20 mila abitanti:
€ 113.552,29), una quota variabile a seconda del numero degli abitanti (€ 1,2071 per abitante).

B) Una quota di € 65 milioni è stata destinata per interventi caritativi in Italia aventi rilievo nazionale, individuati in concreto dalla Presidenza della CEI, sentito il Consiglio episcopale permanente. Anche per quest’anno si segnalano, tra gli altri e a titolo esemplificativo, contributi:

– alla Caritas italiana (€ 14.280.942), che coordina i progetti proposti dalle Caritas diocesane in risposta alle situazioni di povertà:

Destinatari prevalenti

Importo finanziato1

Anziani

€ 250.000

Detenuti/ex detenuti

€ 219.800

Persone con disabilità

€ 240.500

Donne vittime di violenza

€ 260.000

Famiglie

€ 4.568.850

Giovani

€ 1.574.492

Immigrati

€ 582.300

Inoccupati

€ 2.060.800

Minori

€ 1.355.500

Persone con sofferenza mentale

€ 279.200

Persone senza dimora

€ 2.681.850

Formazione operatori diocesani

€ 207.600

Totale complessivo

€ 14.280.942

 

 

(1) Le progettualità otto per mille prevedono un cofinanziamento obbligatorio da parte delle diocesi.

– al potenziamento e adeguamento dei servizi offerti dalle Caritas diocesane durante la pandemia (€ 10.000.000);

– alla Fondazione Migrantes per l’accoglienza degli immigrati stranieri in Italia e l’assistenza degli emigrati italiani all’estero (€ 3.145.000);

– a fondazioni ed enti senza scopo di lucro che operano per la formazione dei giovani disoccupati all’imprenditorialità e alla cooperazione, per l’assistenza ai poveri, agli emarginati e ai profughi, per la prevenzione dell’usura, per il reinserimento sociale di disoccupati ed ex tossicodipendenti, per il sostegno di persone con disabilità, per prevenire la devianza adolescenziale e la prostituzione (€ 1.773.000);

– ad associazioni e centri in difesa della vita e della dignità umana.

Il criterio per l’ammissibilità delle domande è l’oggettiva rilevanza nazionale degli interventi; le persone giuridiche richiedenti devono essere, di norma, canonicamente riconosciute e soggette alla giurisdizione ecclesiastica.

3. La solidarietà ecclesiale nell’emergenza COVID-19

La CEI ha stanziato in via straordinaria una nuova somma di € 60 milioni, provenienti dall’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come ulteriore contributo per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dalla pandemia COVID-19.

Nella linea del confronto avuto lo scorso anno con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’interno – che hanno plaudito all’iniziativa – l’Assemblea generale dei vescovi italiani, tenutasi dal 24 al 27 maggio 2021, ha autorizzato un cambio della destinazione dei fondi operata dall’Assemblea generale del 2020. In tal modo si sono potute stornare – essenzialmente da contributi destinati ad altre finalità e non ancora impegnati – le risorse per l’emergenza.

Tale somma è destinata alle diocesi italiane per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà.

4. Interventi caritativi a favore di paesi del terzo mondo

Nell’anno 2020 una quota di € 80 milioni è stata destinata agli interventi caritativi a favore di paesi del terzo mondo.

Le assegnazioni vengono valutate da un apposito Comitato. Relativamente ai fondi dell’anno 2020 sono pervenuti 582 progetti, di cui quelli finora approvati sono stati 174. Sono stati respinti i progetti che non rientravano negli ambiti previsti dalla Legge 20 maggio 1985, n. 222 o la cui realizzazione è stata giudicata meno urgente o non in linea con il Regolamento indicante il quadro dei criteri generali di intervento e le priorità contenutistiche e geografiche.

I progetti finanziati promuovono la formazione in molteplici ambiti: dall’alfabetizzazione alla formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali; non si trascura il sostegno alle associazioni locali per l’acquisizione di competenze gestionali, né la formazione universitaria e la promozione della donna. Oltre al sostegno offerto a questa tipologia di progetti prioritari, si segnalano anche taluni interventi consistenti per emergenze che ricorrentemente insorgono nelle aree interessate all’azione del Comitato: l’entità degli stanziamenti può variare a seconda che si tratti di grave calamità nazionale piuttosto che di emergenze a carattere locale.

Di seguito si elencano taluni progetti, tra quelli maggiormente significativi, per la cui realizzazione sono stati concessi contributi.

In ambito scolastico

Formazione e aggiornamento degli studenti e degli insegnanti con sistemi educativi tradizionali a Chennai in India; equipaggiamento di computer e materiale elettronico per la St. Antony Matriculation School a Sholurmattam in India; «Aldeia Dignity» Apprendiamo insieme: realizzazione di una scuola comunitaria per l’alfabetizzazione e l’educazione infantile a Matambo in Mozambico; estensione della Scuola fondamentale Notre Dame de la Paix a Bubanza in Burundi; costruzione ed equipaggiamento del College Regina Pacis di Kimbondo nella Repubblica democratica del Congo; formazione in pre-ingresso alla scuola primaria per 60 bambini a Lisanjala in Malawi; arredamento ed equipaggiamento dei locali e degli uffici dell’UCC in Mont Ngafula nella Repubblica democratica del Congo; riqualificazione e miglioramento della Scuola primaria St. Aloysius di Angara in India; progetti di alfabetizzazione alla prima infanzia e formazione per le madri povere a Jhikergacha in Bangladesh; sostegno alle attività del complesso scolastico parrocchiale Mawesi Nikuti di Popokabaka nella Repubblica democratica del Congo; formazione di mille giovani universitari per la promozione del volontariato a livello nazionale a Caracas in Venezuela; realizzazione di un laboratorio di lingue per l’istituzione educativa don Bosco a Pucallpa in Perù; attrezzature per una sala informatica del Centro per l’infanzia a Cametá Amazônia Brasileira in Brasile; Hogar Monte Carmelo sostegno alla vita per i giovani poveri rurali a Lepaterique in Honduras; nuove classi per la scuola materna/primaria Lady Queen of Peace di West Itam in Nigeria; istruzione di qualità per tutti - costruzione della scuola primaria Saint Dominique a Balaba in Ciad; una scuola a Kahone in Senegal; Insieme per dare sicurezza e dignità: costruzione di una scuola femminile a Catanduva in Brasile.

In ambito sanitario

Programmi per l’assistenza sanitaria rurale presso il Mar Sleeva Medicity di Palai in India; sostegno per costruzione dell’Ospedale Saint Luc a Dungu nella Repubblica democratica del Congo; casa di cura St. George Pithuvazvu per le persone malate mentali a Maruthakulam in India; ristrutturazione del St. Mary’s Kibara Hospital in Tanzania; acquisto di un’ambulanza per l’ospedale diocesano Notre Dame de Vie a Yokadouma in Cameroun; adeguamento e allestimento di un ambulatorio per prevenzione e cura di malattie respiratorie nel districtos de San Jerónimo San Sebastián in Perù; prevenzione e sostegno medico in risposta alle violenze sessuali subite dalle donne a Bondo nella Repubblica democratica del Congo; rafforzamento dei servizi medici del complesso ospedaliero di Ruli in Ruanda; ampliamento e potenziamento della Scuola della salute pubblica del Chaco Tekove Katu in Bolivia; un modello sostenibile di diagnosi e trattamento degli ASD, disturbi dello spettro autistico nei paesi a basso reddito a Iztapalapa in Messico; assistenza e cure per 32 bambini cerebrolesi, epilettici e con handicap fisico a Alepè in Costa d’Avorio; centro di riabilitazione, formazione e assistenza sanitaria in favore di minori e anziani svantaggiati a Lang in Vietnam; realizzazione di un network di ambulatori pediatrici presso 4 ospedali missionari a Chinhoyi in Zimbabwe; potenziamento di 30 dispensari medici parrocchiali a Ità in Paraguay; la cura degli ultimi negli ultimi giorni nuovo reparto per malati terminali al Fatima Palliative Care Centre di Thumba in India; costruzione di un centro di prevenzione della trasmissione del virus HIV per ragazze e bambini a Bimbo nella Repubblica Centrafricana; riduzione del tasso di incidenza e mortalità per tubercolosi nel distretto di Chirundu in Zambia; equipaggiamento di sistemi di sicurezza e protezione per l’Italian Hospital di Karak in Giordania; una via per tutti a Tchaada in Benin.

Nel settore della promozione umana

Attività per contrastare l’abbandono scolastico delle ragazze e giovani madri a Tununguo in Tanzania; condizioni di vita sostenibile e sicurezza alimentare per le piccole aziende agricole della diocesi di Neyyattinkara in India; costruzione del Centro per il dialogo interreligioso e per la pace a Ouahigouya in Burkina Faso; sostegno per la promozione del lavoro giovanile ad Ambohitrarivo in Madagascar; educazione dei genitori per prevenire la violenza e il maltrattamento dei bambini poveri a Distretti di Satipo e Perené in Perù; costruzione di un centro di accoglienza per ragazze madri di strada a Toamasina in Madagascar; fornitura di acqua potabile nei villaggi di Kigoma in Tanzania; programmi di sicurezza alimentare a Marsabit in Kenya; promozione e assistenza degli anziani di Santa Clara a Cuba; salvaguardia dei diritti e promozione di condizioni di lavoro dignitose a Addis Abeba, Bahir Dar, Jimma, Awasa in Etiopia; progetto educativo per i giovani vulnerabili di Tondo da invisibili a visibili nelle Filippine; promozione, agricoltura ecologica, sviluppo sostenibile per il sostentamento di 2.000 agricoltori nella diocesi a Dindigul in India; laboratori di formazione per un volontariato efficace al servizio della carità e della fraternità a La Habana a Cuba; sostegno alle famiglie povere della minoranza assiro caldea a Teheran in Iran; sviluppo e promozione delle periferie della Regione Greater del Cairo in Egitto; azioni di prevenzione della malnutrizione e sicurezza alimentare a Mangembo nella Repubblica democratica del Congo; incremento della trasformazione dei residui organici del Banco alimentare in fertilizzanti Barrio San Francisco Municipio de Charta in Colombia; apertura di 3 uffici per il sostegno ai diritti umani nelle zone pastorali 1-3-5 di Matagalpa in Nicaragua; rafforzamento della capacità di preparare individui e organizzazioni no-profit a prendersi cura di sé e degli altri a Johannesburg in Sud Africa.

Tra le emergenze e le calamità per le quali si è intervenuti nel 2020 si segnalano:

– emergenza Siria: assistenza umanitaria in una guerra senza fine - Fase III: € 1.000.000;

– emergenza Libano: assistenza umanitaria alla popolazione del Libano: € 1.000.000;

– emergenza post COVID-19 Centro Africa:
€ 500.000;

– emergenza rifugiati emigranti lungo la rotta balcanica durante la crisi sanitaria COVID-19 fase III - Bosnia Erzegovina: € 380.000;

– formazione e inserimento lavorativo delle donne e delle minoranze in Kosovo: € 231.527.

Campagna «COVID-19»

Per la Campagna «COVID-19» sono stati stanziati € 9 milioni. L’iniziativa, avviata nel corso dell’anno 2020, si è sviluppata nei territori dei paesi in via di sviluppo con progetti di formazione e sanitari per contrastare la pandemia. I progetti approvati e finanziati nel corso del 2020 sono stati 541.

L’intera somma destinata agli interventi caritativi verrà erogata per i progetti approvati.

5. Fondo a futura destinazione per le esigenze di culto e pastorale e per gli interventi caritativi

Unaquotadi € 4.468.216,65èstatadestinata alFondo,costituitodallaCEI nel 2003, in considerazione dell’eventualità che nei prossimi anni possaridursi l’entitàdei conguagli dellesommeallastessacorrisposte in forza degli articoli 46 e 47 della Legge 20 maggio 1985, n. 222. Resta fermo che la predetta quota verrà destinata per le finalità di culto e pastorale e per gli interventi caritativi negli anni successivi.

8. Note conclusive

1. Valorizzazione interventi caritativi

Dall’esame dei rendiconti degli ultimi anni trova conferma un costante incremento delle risorse destinate agli interventi caritativi.

In particolare, mettendo a confronto la somma assegnata nel 2000 (€ 642.701.086,42) con la somma assegnata nel 2020 (€ 1.139.218.216,65), si evidenzia un incremento delle risorse pari al 77,25%
(€ 496.517.130,23).

Analizzando le tre destinazioni di spesa previste dall’art. 48 della Legge 20 maggio 1985, n. 222, si rileva che il flusso crescente di risorse pervenute ha consentito di incrementare (rispetto all’anno 2000):

– fino al 42,41% la somma destinata al sostentamento del clero;

– fino all’86,85% la somma destinata alle esigenze di culto della popolazione;

– fino al 134,48% la somma destinata agli interventi caritativi a favore della collettività nazionale e di paesi del terzo mondo.

2. Sito internet della CEI

L’Assemblea generale dei vescovi italiani nel maggio 2016, nella prospettiva di rendere sempre più efficace lo sforzo di dare conto dell’impiego delle risorse che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, ha deliberato all’unanimità di «ordinare in modo più preciso e maggiormente efficace ai fini della trasparenza amministrativa e della diffusione dei rendiconti» la procedura che si è tenuti a seguire «per la ripartizione e l’assegnazione nell’ambito diocesano delle somme provenienti annualmente dall’otto per mille».

In attuazione delle nuove procedure, si è provveduto, con modalità di immediata comprensione e accessibilità, alla pubblicazione sul sito della CEI (www.chiesacattolica.it) dell’intero processo di erogazione delle somme derivanti dall’otto per mille dell’IRPEF nel 2020. Potranno, così, essere consultate da tutti i cittadini le linee di tendenza degli ultimi 19 anni e le destinazioni analitiche del 2020 nei tre grandi filoni: a) culto e pastorale; b) carità; c) sostentamento del clero.

Da ultimo pare utile richiamare che da circa dieci anni è stato attivato uno specifico sito Internet (www.8xmille.it), costantemente aggiornato, recante un motore di ricerca che consente di conoscere le opere realizzate in Italia e all’estero con i fondi dell’otto per mille.

3. Trasparenza delle diocesi

Le diocesi sono tenute a pubblicare i propri rendiconti, oltre che sui bollettini diocesani, anche sul sito Internet istituzionale e sulle proprie riviste periodiche.

La pubblicazione sui siti Internet delle diocesi ha raggiunto il 100%. Alcune diocesi hanno arricchito le informazioni derivanti dalla semplice pubblicazione dei rendiconti sul loro sito istituzionale, predisponendo sul sito stesso, ad esempio: note esplicative, descrizioni delle opere realizzate anche con foto, relazioni di missione o sociali che descrivono l’impatto sociale degli interventi effettuati, comparazioni tra i rendiconti degli ultimi anni al fine di evidenziare le linee di tendenza degli interventi.

 

Tipo Documento
Tema Economia Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni

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Documenti, 2021-9

Rendiconto 2020

CEI – Sostentamento del clero

Essendo le risorse derivanti dal meccanismo dell’8 per mille in favore della Chiesa italiana in costante crescita dal 2000 ( 642.701.086,42) al 2019 (ultimo dato disponibile, 1.131.196.215,47), la CEI in questi anni ha deciso d’incrementare parallelamente e specialmente le risorse destinate agli interventi caritativi in Italia e all’estero (+126,53%). Così afferma il Rendiconto 2020 che, in adempimento all’art. 44 della Legge 20.5.1985, n. 222, pubblica ufficialmente sul Notiziario della CEI i dati, approvati dall’Assemblea generale del 2020, su come viene spesa quella parte di tasse che i contribuenti decidono di devolvere alla Chiesa cattolica. Inoltre i vescovi, di fronte all’emergenza della pandemia, hanno deciso quest’anno di «stornare – essenzialmente da contributi allocati all’edilizia di culto – le risorse per l’emergenza» per un totale di 240 milioni di euro.

Per quanto riguarda i maggiori capitoli di spesa: al sostentamento del clero vanno 364 milioni di euro; alle «esigenze di culto» (tribunali ecclesiastici, nuove chiese, pastorale locale e nazionale) 436,5 milioni; seguiti da 285 milioni alle opere caritative in Italia e all’estero.