Cosa pensiamo delle persone LGBT+
Quando incontra persone che si identificano come LGBT+, papa Francesco «tende loro benevolmente la mano, esprime comprensione per le inclinazioni, ma allo stesso tempo espone chiaramente il magistero della Chiesa sull’ideologia gender e sulle pratiche contrarie alla natura e alla dignità umana, contenuto nei suoi documenti ufficiali e sinteticamente esposto nel Catechismo della Chiesa cattolica» (n. 3). È a questo secondo compito che si dedica prevalentemente la Posizione della Conferenza episcopale polacca sulla questione LGBT+, approvata durante l’Assemblea plenaria dell’episcopato del 28 agosto 2020 (cf. ampiamente Regno-att. 22,2020,677-678). Il testo, che va letto nel contesto della discussione sorta nell’ambito della campagna elettorale per le presidenziali (giugno-luglio 2020), è articolato in 4 capitoli: «I. Sessualità dell’uomo e della donna nella visione cristiana dell’essere umano», «II. I movimenti LGBT+ nella società democratica», «III. Le persone LGBT+ nella Chiesa cattolica» e «IV. La Chiesa di fronte alla posizione delle persone LGBT+ circa l’educazione sessuale dei bambini e dei giovani». Il più ampio e dettagliato è il terzo capitolo, che intende precisare «la questione dell’identità religiosa, dell’atteggiamento morale e dell’appartenenza alla Chiesa» e in particolare della partecipazione alla vita sacramentale «di persone che s’identificano o sostengono questi movimenti».
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