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Documenti, 3/2020

Disponibile per tutti

Uno sguardo di speranza

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco

Il 9 gennaio papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. Dopo le parole introduttive del decano del corpo diplomatico, George Poulides, ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede, il papa ha pronunciato il suo discorso, cogliendo l’occasione per ripercorrere l’attività diplomatica svolta nel corso del 2019.

Francesco ha ricordato i suoi viaggi, partendo dall’incontro con i giovani in occasione della Giornata mondiale della gioventù e lanciando la proposta di un evento mondiale che avrà per tema «Ricostruire il patto educativo globale». Ha quindi toccato il tema della conversione ecologica, richiamando l’esperienza del Sinodo panamazzonico celebrato in Vaticano lo scorso ottobre, e della pace e convivenza umana, ricordando le dichiarazioni congiunte con l’imam Al-Tayyib e il re Mohammed VI del Marocco.

Non è mancato un accenno all’Europa, nel 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, mentre il viaggio in Giappone è stato l’occasione per denunciare ancora una volta la follia della minaccia nucleare. In conclusione ha poi rivolto un pensiero particolare alle donne nel 25° anniversario della IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla donna, svoltasi a Pechino nel 1995.

 

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Prima gli orientamenti

CEI – Consiglio permanente, sessione invernale (20-22 gennaio 2020)

Come già preannunciato in settembre (cf. Regno-doc. 17,2019,534), i lavori del Consiglio permanente della CEI riunitosi in gennaio «si sono concentrati sull’esame della bozza degli Orientamenti pastorali per il quinquennio 2020-2025.

A fare da sfondo al testo è l’esortazione apostolica Evangelii gaudium», che i vescovi intendono rileggere intercettando «attese e sfide che oggi interpellano il paese», come afferma il Comunicato finale che qui pubblichiamo. Nel dibattito «è emersa la necessità di una maggiore lettura del contesto odierno (…) in grado di recuperare tematiche sociali ed ecclesiali».

Agli Orientamenti verrà dedicata l’Assemblea generale di maggio. Oltre agli appuntamenti già da tempo in agenda – l’Incontro del Mediterraneo (Bari, 19-23.2), le Settimane sociali (Taranto, 4-7.2.2021), il Congresso eucaristico (Matera, 16-19.9.2021), il Giubileo del 2025 –, il Consiglio permanente ha inoltre parlato del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa a un anno dalla sua istituzione e dei Lineamenta delle Settimane sociali.

Esso inoltre «ha dato ampio spazio al confronto sull’insegnamento della religione cattolica e, in particolare, al prossimo bando di concorso (non ancora indetto) per la copertura dei posti a ruolo degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole primarie e secondarie».

Laicato in azione

 In preparazione al Congresso dei laici spagnoli

Conferenza episcopale spagnola – Commissione episcopale per l’apostolato dei laici

«Popolo di Dio in uscita» è il titolo del Congresso dei laici, che prende ispirazione dal Piano pastorale della Conferenza episcopale spagnola per gli anni 2016-2020 e dal magistero di papa Francesco, in particolare l’esortazione post-sinodale Evangelii gaudium. Avrà luogo a Madrid dal 14 al 16 febbraio 2020, ed è stato organizzato dalla Conferenza episcopale spagnola tramite la Commissione episcopale per l’apostolato dei laici. Nel suo processo preparatorio ha coinvolto oltre 37.000 persone e 2.485 gruppi in parrocchie, diocesi, congregazioni, movimenti e associazioni, che hanno risposto a un questionario. Tale lavoro è stato raccolto in uno «Strumento di lavoro», pubblicato il 19 dicembre 2019, dal titolo Un laicato in azione. Vivere il sogno missionario di arrivare a tutte le persone.

Il documento di lavoro evidenzia luci e ombre della situazione attuale: tra le prime l’accresciuta consapevolezza dell’identità laicale e della sua vocazione missionaria; tra le seconde la profonda resistenza ecclesiale al cambiamento e la persistente tendenza a considerare quella laicale una vocazione di serie B.

 

Che sia reale

Sull'incontro umano nel mondo digitale

Conferenza dei vescovi cattolici australiani

«Un incontro umano autentico nel mondo digitale» è, come recita il sottotitolo, la possibilità sulla quale scommettono i vescovi dell’Australia in questa Dichiarazione sulla giustizia sociale 2019-2020, resa pubblica il 3 settembre 2019 e intitolata Che sia reale. Un incontro umano autentico nel mondo digitale. Il documento analizza con consapevolezza e lucidità «come Internet abbia cambiato il nostro modo di comunicare, lavorare, studiare e fare affari», portando a supporto dati, casi e ricerche estremamente aggiornati ed evidenziando in particolare «le aree del mondo virtuale in cui i vulnerabili vengono bullizzati, le persone vengono emarginate, il profitto viene anteposto all’individuo e la diffusione di informazioni false mina la solidarietà delle comunità». Nella parte finale i vescovi rivolgono «a ogni singolo utente», «alle comunità» e «ai responsabili della politica e dell’industria» tre appelli ad agire per «rifiutare odio, divisioni e falsità» e «favorire la creazione di una comunità che promuova tutte le doti umane e i valori sociali che si prestano a un incontro umano autentico». Quanto «a noi come Chiesa», si tratta di rendere reale l’amore di Dio nel mondo virtuale: da un lato contrastando la riduzione delle interazioni umane che la digitalizzazione induce, e dall’altro tendendo la mano a coloro che a motivo della digitalizzazione si ritrovano «feriti».

 

Bioetica: la legge e le sue contraddizioni

Conferenza dei vescovi di Francia – Consiglio permanente

«Nessun essere umano può trattare un altro come un oggetto». Il 13 gennaio, dopo la riu-nione svoltasi dal 6 all’8 dello stesso mese, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale francese ha pubblicato una dichiarazione intitolata Nessun essere umano può trattare un altro come un oggetto. In essa i vescovi esprimono la loro preoccupazione rispetto al progetto di revisione della legge sulla bioetica, che poi è stato approvato dal Senato definitivamente il 22 gennaio.

Molte associazioni, laiche e cattoliche, hanno contestato la nuova legge, che apre alla fecondazione eterologa per tutti e al concepimento programmato di bambini senza padri, oltre a una maggiore selezione degli embrioni. Questi punti «sono significativi della fuga in avanti in cui le nostre società occidentali, soggette al liberalismo e alle leggi di mercato, sono intrappolate: i desideri individuali sono esacerbati dall’apparente soddisfazione che la combinazione di tecniche mediche e legali sembra promettere».

Agenda Documenti

Agenda documenti 19 dicembre 2019. Lettera del CEC sui cambiamenti climatici. «Il nostro futuro, il benessere della nostra casa comune e l’esistenza stessa della nostra specie sono a rischio. La chiamata alle nostre Chiese e a noi stessi non potrebbe essere più chiara; e la nostra unità, solidarietà e determinazione non sono mai state più necessarie al mondo»....

La pastorale e il suicidio assistito

I vescovi e gli abati territoriali della Svizzera

«Assistere i malati non è una fra le possibilità dell’agire cristiano, bensì una delle opere di carità che Cristo stesso ha compiuto e comanda di compiere…, per conformarsi al Padre traboccante di misericordia». Dal momento dunque che la Chiesa cattolica è contro il suicidio assistito, come può svolgere il suo compito pastorale di accompagnare le persone che prendono in considerazione tale passo? È la domanda che si pone il documento Atteggiamento pastorale di fronte alla pratica del suicidio assistito. Orientamenti pastorali, pubblicato il 5 dicembre dopo l’Assemblea plenaria dell’episcopato elvetico (Lugano, 2-4 dicembre).

Visto lo sviluppo che la pratica del suicidio assistito sta prendendo in Svizzera, «è urgente che la Chiesa proponga il messaggio del Vangelo della vita in una maniera nuova e adeguata, e che proclami la presenza e l’opera del Dio della vita». Senza giudizi sul «cuore di ciascuno», viene evidenziato come la domanda di suicidio nasconda una profonda domanda di cura; quindi, ribadendo senza ombre di dubbio il giudizio sull’atto, si aiuta il discernimento degli operatori pastorali su decisioni quali la presenza o meno a fianco del malato nel momento dell’assunzione dei farmaci letali o l’amministrazione dei sacramenti.

I danni del tribalismo

Vescovi del Camerun

Il tribalismo, problema che affligge da decenni il Camerun e che si è ulteriormente inasprito «durante e dopo le ultime elezioni presidenziali» (tenutesi l’11 ottobre 2018; cf. Regno-att. 16,2018,493; 22,2018,654), è la degenerazione di una pluralità culturale «che dovrebbe essere una ricchezza da sviluppare e condividere per il benessere di tutti». I vescovi cattolici del Camerun, in una lettera pastorale sulla fraternità nazionale dal titolo Voi siete tutti fratelli! pubblicata il 9 dicembre 2019, individuano responsabilità precise dietro al peggioramento del clima sociale nel paese. La prima è indicata nel malgoverno, che strumentalizza questo flagello anziché favorire la coesione nazionale e – non dando risposte alle legittime esigenze dei cittadini – li spinge a cercare sicurezza nella tribù. Dall’altro l’odio e il rancore alimentati irresponsabilmente nei media e nei social network.

I vescovi invitano quindi ciascuno, e soprattutto i cristiani, a «fare il proprio esame di coscienza» e chiedersi se sia «complice della crescita dell’odio tribale» nel paese.