La Chiesa alla prova della pandemia
Che cos’è accaduto nel «corpo reale della Chiesa effettiva» durante i mesi dell’isolamento, provocato dalla pandemia da coronavirus? Se lo è chiesto il teologo Paolo Carrara, presbitero della diocesi di Bergamo e docente di Teologia pastorale presso la Facoltà teologica di Milano, in una relazione dal titolo «La Chiesa nella pandemia: una condizione di inedita passività», proposta presso il monastero di Camaldoli il 24 giugno, in occasione del convegno «La Chiesa alla prova della pandemia. Interpretazioni del presente ecclesiale» (23-26.6.2020).
Analizzando il vissuto ecclesiale sotto il profilo della trasformazione spaziale che la Chiesa ha attraversato, relativamente alla sua capacità di «essere significativa proprio lì dove il realismo della vita è emerso in tutta la sua drammaticità», l’autore individua alcune possibilità da saggiare e rischi da cui la pastorale deve ora guardarsi. Lo sfondo su cui proiettare il quadro è quello della riforma della Chiesa, tenendo però come riferimento il principio secondo cui «il profetico ha bisogno del pastorale».
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.