Teologia pastorale. Va’ e ripara la mia parrocchia
La parrocchia, «figura pratica con cui il cristianesimo ha assunto una forma domestica», è oggi provocata, a fronte di una «fede divenuta opzione» e della «crisi di credibilità del cristianesimo», dall’idea di missione ecclesiale nel senso declinato dalla Evangelii gaudium. Essa si traduce infatti in un vero e proprio «stress test» somministrato alla parrocchia nei suoi tratti finora portanti: l’essere «in ogni luogo», ovvero la «logica territoriale»; l’essere «per tutti», ovvero un «fulcro pastorale»; la «dinamica partecipativa» della logica del «con tutti»; l’offerta dell’«essenziale» per la «tessitura della vita spirituale». Intorno a questi «snodi pastorali» occorre assumersi il compito umile e impegnativo di discernere la possibilità di una «transizione missionaria» della parrocchia, ovvero la trasformazione di «uno strumento nato per il mantenimento della fede in qualcosa capace di favorirne l’insorgenza». Un lavoro dall’esito incerto, ma mosso dalla fiducia «che il processo stesso di discernimento e le eventuali scelte pastorali da esso scaturite potranno favorire il riconoscimento del volto nuovo di parrocchia e soprattutto di Chiesa che ci attende».
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