Il segreto inviolabile della confessione
Nota sull’importanza del foro interno e l’inviolabilità del sigillo sacramentale
Il 1° luglio la Penitenzieria apostolica, il tribunale della Santa Sede che ha la competenza su tutto ciò che spetta al foro interno anche non sacramentale – cioè le azioni individuali e private delle persone in rapporto alla loro coscienza – e inoltre su tutto ciò che riguarda le indulgenze, ha pubblicato con l’approvazione del papa una Nota sull’importanza del foro interno e l’inviolabilità del sigillo sacramentale, che richiama il carattere assoluto del segreto della confessione. Per la Penitenzieria tale segreto «affonda le radici nella natura stessa del sacramento, al punto da non ammettere eccezione alcuna nell’ambito ecclesiale, né tantomeno in quello civile», poiché nella sua celebrazione il sacerdote agisce nella persona di Cristo.
Di fronte al tentativo di alcuni paesi, come il Cile e l’Australia, di abolire per via legislativa il segreto della confessione per facilitare i processi nei casi di violenze contro minori da parte di personale ecclesiastico, la Santa Sede ribadisce che «la difesa del sigillo sacramentale e la santità della confessione non potranno mai costituire una qualche forma di connivenza col male», e che «in presenza di peccati che integrano fattispecie di reato, non è mai consentito porre al penitente, come condizione per l’assoluzione, l’obbligo di costituirsi alla giustizia civile».
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