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Documenti, 3/2018, 01/02/2018, pag. 134

Sintesi dei contributi per il Sinodo

Conferenza episcopale spagnola

Alla Chiesa i giovani spagnoli chiedono «di essere ascoltati. Chiedono… che abbia un atteggiamento di vicinanza e apertura verso il mondo attuale, che s’impegni a proporre con maggior chiarezza e trasparenza il Vangelo di Gesù. Chiedono accettazione delle differenze, tolleranza, dialogo e trasparenza evangelica; che accolga, che sia inclusiva, misericordiosa, generosa e caritatevole…; che sia fedele a Gesù Cristo e al suo Vangelo, impegnata per la giustizia, per la solidarietà, per la cura del pianeta; che i laici ricevano una formazione più solida e profonda per essere sempre più coscienti della propria missione e corresponsabilità; e che i pastori siano più vicini ai giovani». Il 12 dicembre anche i vescovi spagnoli hanno pubblicato la Sintesi dei contributi inviati alla CEE per il Sinodo sui giovani, in risposta al questionario in preparazione della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi su «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» (Roma, 3-28.10.2018). Hanno risposto poco più della metà dei soggetti coinvolti (47 diocesi su 70, 12 movimenti su 22, 12 congregazioni religiose su 32 e 2 istituti secolari su 4), per un totale di 5.253 giovani.

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Leggi anche

Documenti, 2022-13

Sintesi della fase diocesana del Sinodo sulla sinodalità

Conferenza episcopale spagnola

«In Spagna 14.000 gruppi sinodali hanno partecipato a questo cammino condiviso, coinvolgendo più di 215.000 persone, soprattutto laici, ma anche consacrati, religiosi, preti e vescovi». L’11 giugno a Madrid, nel corso dell’Assemblea sinodale finale della Conferenza episcopale spagnola, è stata presentata la Sintesi della fase diocesana del Sinodo sulla sinodalità della Chiesa pellegrina in Spagna, con l’aggiunta in appendice di un «decalogo» rissuntivo finale e di alcune osservazioni sulla Sintesi stessa da parte dei partecipanti all’Assemblea.

Per quanto riguarda le questioni che hanno avuto il maggiore impatto su questo processo sinodale emergono il ruolo dei laici, specialmente le donne, negli organi di responsabilità e di decisione nella Chiesa; gli abusi sessuali, di potere e di coscienza nella Chiesa, che manifestano la necessità di perdono, accompagnamento e riparazione; e la necessità di istituzionalizzare e rafforzare i ministeri laicali. Si è parlato anche, seppure con minore incidenza, dell’ordinazione sacerdotale delle donne e del celibato facoltativo per i preti.

 

Documenti, 2020-3

Laicato in azione

 In preparazione al Congresso dei laici spagnoli

Conferenza episcopale spagnola – Commissione episcopale per l’apostolato dei laici

«Popolo di Dio in uscita» è il titolo del Congresso dei laici, che prende ispirazione dal Piano pastorale della Conferenza episcopale spagnola per gli anni 2016-2020 e dal magistero di papa Francesco, in particolare l’esortazione post-sinodale Evangelii gaudium. Avrà luogo a Madrid dal 14 al 16 febbraio 2020, ed è stato organizzato dalla Conferenza episcopale spagnola tramite la Commissione episcopale per l’apostolato dei laici. Nel suo processo preparatorio ha coinvolto oltre 37.000 persone e 2.485 gruppi in parrocchie, diocesi, congregazioni, movimenti e associazioni, che hanno risposto a un questionario. Tale lavoro è stato raccolto in uno «Strumento di lavoro», pubblicato il 19 dicembre 2019, dal titolo Un laicato in azione. Vivere il sogno missionario di arrivare a tutte le persone.

Il documento di lavoro evidenzia luci e ombre della situazione attuale: tra le prime l’accresciuta consapevolezza dell’identità laicale e della sua vocazione missionaria; tra le seconde la profonda resistenza ecclesiale al cambiamento e la persistente tendenza a considerare quella laicale una vocazione di serie B.

 

Documenti, 2004-21

In favore del vero matrimonio

Comitato esecutivo della Conferenza episcopale spagnola
«Fabbricare monete false equivale a svalutare la moneta vera e a mettere in pericolo tutto il sistema economico». Con la nota del Comitato esecutivo della Conferenza episcopale spagnola In favore del vero matrimonio (15 luglio 2004) i vescovi spagnoli hanno espresso la loro posizione sulla questione della legalizzazione ed equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio. In Spagna ferve il dibattito sull’argomento da quando il 29 giugno il Partito socialista ha presentato una proposta di legge in tal senso, successivamente corroborata da un’iniziativa dell’esecutivo (approvata il 1° ottobre) per modificare l’art. 44 del Codice civile. Secondo la proposta avanzata dal governo esso dovrebbe affermare: «L’identità del sesso dei due contraenti non impedisce la celebrazione del matrimonio né i suoi effetti»; verrebbero inoltre equiparati i diritti civili dei matrimoni omosessuali con quelli degli eterosessuali (come il percepimento della pensione di vedovanza, l’eredità, la successione, la possibilità di firmare l’autorizzazione a un intervento chirurgico o l’adozione di un figlio). Cf. Regno-att. 18,2004,599ss e in questo numero a p. 703. «Equiparare le unioni omosessuali ai veri matrimoni – dicono i vescovi – significa introdurre un pericoloso fattore di dissoluzione dell’istituzione matrimoniale e, con essa, del giusto ordine sociale».