Mons. Claude Dagens, vescovo di Angouleme
«Dobbiamo risvegliarci come cristiani!». È un appello forte e preoccupato
quello lanciato da mons. Dagens, vescovo di Angoulême, nella sua lettera per l’anno pastorale in corso, datata 14 settembre. Forte, perché ne va della fede e della sua trasmissione in quanto relazione col Cristo risorto; preoccupato, per almeno due ragioni. Da un lato, per la rassegnazione che ci ha «rinchiusi nelle nostre paure e nei nostri silenzi, incapaci di uscire da noi stessi e di pensare la vita cristiana al di là degli orari delle messe della domenica»; dall’altro, per il numero crescente «di giovani e adulti, che si qualificano cattolici, e immaginano la loro identità ridotta all’opposizione verso lo stato laico». Per vivere da cristiani «dentro la società», scrive Dagens, occorre risolutamente evitare «la logica fatta di aggressione e di rassegnazione, che non valuta la presenza cattolica che in termini di cifre e di manifestazioni pubbliche». La novità di papa Francesco, il suo invito a essere Chiesa che «riscalda i cuori» e lo stile dell’incontro Diakonia 2013 sono i segni di speranza che accompagnano un anno dedicato al tema: «Creati per la vita e provati dalla morte: presenza nella società e pratiche cattoliche».
Documento, 01/11/2013, pag. 626