Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, Cor unum
La Chiesa «non ha paura di assumere le difese di migranti, rifugiati, sfollati e vittime del traffico di esseri umani in ogni area del mondo». Lo ha detto mons. A. Vegliò presentando, lo scorso 6 giugno nella Sala stampa vaticana, il documento Accogliere Cristo nei rifugiati e nelle persone forzatamente sradicate. Orientamenti pastorali, redatto congiuntamente dal Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e dal Pontificio consiglio «Cor unum».
Il tema dei migranti e dei rifugiati, collocato nel cuore del pontificato con il viaggio del papa a Lampedusa (cf. Regno-doc. 13,2013,405s), ha richiesto un nuovo pronunciamento della Santa Sede in ragione sia dei mutamenti nella natura della migrazione forzata in questi anni sia perché
nel dibattito politico vengono sempre più spesso ventilate «misure di deterrenza invece di incentivi per il benessere della persona umana, la tutela della sua dignità e la promozione della sua centralità».
Il documento «mette l’accento sull’urgenza che siano garantiti almeno
i diritti enumerati dalla Convenzione sui rifugiati del 1951», cercando in questa prospettiva di innervare «politiche lungimiranti capaci di rispondere integralmente ai problemi di oggi e a quelli che già si affacciano sul domani».
Documento, 01/09/2013, pag. 476