J. I. Arrieta
Nel contesto della revisione del Libro VI del Codice di diritto canonico (CIC), base del sistema penale della Chiesa, è riemerso un carteggio del 1988 tra l’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il card. Ratzinger, e il presidente della Pontificia commissione per l’interpretazione autentica del CIC, che era il card. Castillo Lara, avente per oggetto la possibilità di semplificare la procedura «per l’irrogazione di eventuali sanzioni da parte dei competenti ordinari nei confronti di sacerdoti che si sono resi colpevoli di gravi e scandalosi comportamenti». Ne parla in un articolo su La Civiltà cattolica, ripreso anche da L’Osservatore romano, mons. Arrieta, segretario del Pontificio consiglio per i testi legislativi. In «perfetta continuità» con le preoccupazioni espresse in quel carteggio, seguirono da parte del prefetto Ratzinger la promulgazione delle Normae de gravioribus delictis (2001, recentemente modificate: cf. Regno-doc. 3,2002,90; 15,2010,457) e altre iniziative, tutte attestanti «il ruolo determinante giocato, in questo processo più che ventennale di rinnovamento della disciplina penale, dalla decisa azione dell’attuale pontefice».
Documento, 01/01/2010, pag. 17