S. card. Rylko, J. Clemens
Il Cammino neocatecumenale viene confermato come «un itinerario di formazione cattolica che “è al servizio del vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione
permanente della fede” (art. 1 § 2)»; «dotato di personalità giuridica pubblica, (...) si attua secondo le linee proposte dagli iniziatori, contenute
nello Statuto e nei volumi intitolati Orientamenti alle équipes di catechisti (cf. art. 2, 2)»: lo dice il decreto firmato dal Pontificio consiglio per i laici l’11 maggio scorso e che rappresenta l’approvazione definitiva dello Statuto del Cammino, dopo sei anni «ad experimentum» (cf. Regno-doc. 15,2002,472; Regnoatt. 14,2002,452). La consegna ufficiale nelle mani dell’Équipe responsabile internazionale del Cammino neocatecumenale è avvenuta il 13 giugno presso il Pontificio consiglio per i laici. Il nuovo testo differisce di poco dal precedente (cf. Regnoatt. 12,2008,385): si rileva fra l’altro una maggiore cura nella definizione dei termini, come la qualifica di «itinerario» (art. 1) e la semplificazione di formule come «precatecumenato postbattesimale» (vecchio art. 19), mentre quello che veniva chiamato Direttorio catechetico viene ora indicato come Orientamenti alle équipes di catechisti.
Documento - Parte / Inserto, 01/07/2008, pag. 427