Documenti, 19/2007, 01/11/2007, pag. 614
Il rito: tra rinnovamento e tradizione
«La pluriformità di riti e... diversi usi dello stesso rito non intaccano l’unicità della lex orandi. Si correrebbe tale rischio se si identificasse materialmente azione rituale e lex orandi. Ma una tale ipotesi misconosce la realtà stessa dell’azione rituale... perché il rito stesso esiste come realtà complessa, dal momento che al suo interno... è possibile identificare un’articolazione tra istituzione e forma liturgica». La prolusione tenuta dal card. Angelo Scola, patriarca di Venezia e gran cancelliere della Facoltà teologica del Triveneto, all’apertura dell’anno accademico dell’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina (Padova, 17.10.2007) è stata dedicata al tema «Il rito: tra rinnovamento e tradizione», con numerosi riferimenti volti a illuminare l’intenzione profonda e l’utilità pastorale del recente motu proprio Summorum pontificum sull’uso del Messale romano anteriore alla riforma liturgica del concilio Vaticano II. Il criterio pastorale indicato come orizzonte guida del rinnovamento liturgico è il «desiderio di favorire una partecipazione più piena, consapevole, attiva e fruttuosa al rito».
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