Preoccupazioni e adempimenti
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«La recente tragedia di Cutro… è una ferita aperta che mostra la debolezza delle risposte messe in atto. Il limitarsi a chiudere, controllare e respingere non solo non offre soluzioni di ampio respiro, ma contribuisce ad alimentare irregolarità e illegalità». Tra i temi trattati dall’ultimo Consiglio episcopale permanente (20-22 marzo) della Conferenza episcopale italiana (CEI) non poteva mancare quello dell’immigrazione, dopo la morte di 89 migranti nel mar Ionio davanti alla costa calabrese di Steccato di Cutro. I vescovi italiani hanno raccomandato «politiche lungimiranti – sul piano nazionale e su quello europeo – capaci di governare i flussi di ingresso attraverso canali legali, ovvero vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi in mare, sottraggano quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa della fame e della violenza alla vergogna dei centri di detenzione e diano loro prospettive reali per un futuro migliore».
Il Comunicato finale del Consiglio permanente evidenzia poi, sul piano della vita delle Chiese in Italia, il passaggio del Cammino sinodale in corso – che conosce alcune «resistenze interne» secondo quanto affermato dal segretario della CEI mons. Giuseppe Baturi nella conferenza stampa conclusiva – dalla fase narrativa alla fase sapienziale. Nel prossimo periodo verranno individuate «alcune piste sulle quali condurre l’approfondimento, in modo da preparare la fase profetica, nella quale si prenderanno decisioni per il rinnovamento della realtà ecclesiale».
Un ordine del giorno molto vario ha caratterizzato l’ultimo incontro del Consiglio permanente della CEI: «Le domande di senso, la sanità, la scuola, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la povertà e il fenomeno migratorio». Si è così spaziato dal Cammino sinodale, «che dal prossimo settembre entrerà nella “fase sapienziale”» e che sarà messo a tema dell’Assemblea di maggio; alla 50a Settimana sociale, che si terrà a Trieste nel 2024 e che, con la nuova dicitura «Settimana sociale dei cattolici in Italia» (corsivo nostro), andrà «Al cuore della democrazia»; dal «divario tra Nord e Sud» al fenomeno migratorio; dal «rilancio del laicato» alla liturgia e al rinnovamento delle «proposte catechetiche ormai poco funzionali»; dal piano quinquennale delle Commissioni della CEI alla GMG di Lisbona in agosto; dall’approvazione della traduzione in lingua friulana della terza edizione tipica del Messale romano al dibattito sulla Ratio nationalis per la formazione nei seminari, che sarà oggetto di un’Assemblea generale straordinaria in novembre. Si è parlato infine di «pene espiatorie», così come sono state integrate dalla costituzione Pascite gregem Dei (2021), e della «ripresa del dialogo» con il Ministero dell’istruzione per l’indizione di un concorso per l’immissione in ruolo delle alcune migliaia di docenti di religione ancora precari.
Rispondendo all’invito fatto dal pontefice in occasione del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze del 2015, d’avviare un approfondimento sinodale nella Chiesa italiana, il Consiglio permanente della CEI ha preso in considerazione «la proposta avanzata da alcuni vescovi di un Sinodo della Chiesa italiana». Essa va intesa «come occasione per legare la riflessione alla concretezza, a partire da un’esperienza che aiuti innanzitutto a riconciliarsi, superando contrapposizioni sterili e a ritrovarsi in una corresponsabilità ecclesiale e sociale» – afferma il comunicato finale –. Sulla sinodalità si era ampiamente espresso anche il presidente, card. G. Bassetti, nella prolusione in apertura dei lavori: essa è uno stile che parla d’«unità» e di «concordia» non priva di fatiche e tensioni; che «nasce dal basso» e «dall’ascolto»; che si fa «sguardo sull’uomo» e che in quanto tale può essere «proposta» per una «società slabbrata come la nostra». La prossima Assemblea generale di maggio (20-23) sarà dedicata a «Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria», ispirata ai criteri di Evangelii gaudium, e gli orientamenti pastorali (di 5 anni e non più di 10) avranno come oggetto l’annuncio del Vangelo in stile sinodale.
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