Mons. R. Corti
Agostino d’Ippona «ha scoperto la verità profonda sul senso della vita umana in Cristo, maestro e salvatore, e ha maturato l’esperienza affettiva compiendo un cammino verso quella libertà con cui Cristo ci ha liberati. Per questo il racconto de Le confessioni interpella giovani e adulti e aiuta l’intera comunità cristiana a essere luogo di conversione e testimonianza». L’ultima lettera pastorale del vescovo di Novara, mons. Corti, muove da una domanda: «chi ha aiutato Agostino a diventare cristiano?»; ripercorrendo il lungo processo che porterà Agostino alla conversione - con il fondamentale supporto di quattro persone: Ambrogio, vescovo di Milano, la madre Monica, Simpliciano, successore di Ambrogio, e Ponticiano - mons. Corti lo propone come modello attuale, in particolare per i giovani, cui questa lettera è espressamente rivolta. Infatti, «oggi, non meno che 1.700 anni fa, chi tratta con i giovani e intende percorrere un cammino insieme a loro dovrà fare i conti con la grande esperienza della fede, intesa come reale e quotidiana “sequela” di Gesù. Si tratta di aiutare i giovani a “fare il Vangelo” e ad arrischiarsi su di esso con scelte che impegnino, sull’oggi, la libertà».
Documento, 01/10/2003, pag. 633