Documenti, 9/2002, 01/05/2002, pag. 275
Lettera all'Azione cattolica
CEI - Consiglio permanente
«Intendiamo esprimere la convinzione che l’Azione cattolica continua a essere una preziosa esperienza di cui la Chiesa – e ogni Chiesa particolare – non possono fare a meno». È il segnale di un rinnovato investimento da parte dei vescovi italiani nella più antica associazione cattolica italiana questa lettera datata 12 marzo e firmata dal Consiglio permanente (cf. Regno-att. 8,2002,241). Sono trascorsi tre anni dalla nota, a firma del card. Ruini (Regno-doc. 11,1999,356), che accompagnava la nomina di Paola Bignardi a presidente dell'Azione cattolica e che manifestava perplessità complessive rispetto all'associazione: in particolare per l'impegno politico assunto da alcuni suoi aderenti e per la scarsa visibilità su alcuni temi cari alla CEI quali famiglia, vita, scuola cattolica ecc. Oggi i vescovi «sanno di poter fare affidamento» sull'Azione cattolica, alla quale viene riconosciuto un ruolo insostituibile nella recezione del concilio Vaticano II e in generale nella gestione della pastorale ordinaria. La fiducia data all'associazione, ribadita dal segretario della CEI, mons. G. Betori, durante l'assemblea elettiva dell'associazione (25-28 aprile 2002; cf. in questo numero a p. 278), permane anche quando si registrano «difficoltà che stanno appesantendo la vitalità dell'Azione cattolica» e che rischiano di offuscare la consapevolezza che essa costituisce «una "singolare forma di ministerialità laicale" (Paolo VI)». Per questo i vescovi si dicono disposti ad accompagnare l'associazione lungo il cammino del rinnovamento «della vita interna e della stessa configurazione statutaria… insieme alla ricerca di strade nuove per la missione».
Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso
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