Documenti, 21/2001, 01/11/2001, pag. 719
Forme storiche di governo nella Chiesa
Con gli occhi dello storico della Chiesa, nella «lectio brevis» alla Giornata di studio in occasione dell’ultima lezione presso il Dipartimento di discipline storiche dell’Università di Bologna (31.10.2001), il prof. Giuseppe Alberigo riannoda i fili della sua quarantennale ricerca, che ha prodotto opere fondamentali quali la raccolta dei Conciliorum oecumenicorum Decreta e la Storia del concilio Vaticano II.
Egli legge l’evolversi delle istituzioni ecclesiastiche fin dai primi secoli della Chiesa di Cristo, evidenziandone in un parallelo la mutua relazione con le coeve forme di governo secolare. L’ecclesiologia e le forme storiche di governo nella Chiesa si modificano insieme: il primato petrino e il pontificato come monarchia elettiva assoluta si accompagnano al prevalere di un’ecclesiologia «verticale» e universale su una «orizzontale» e locale, che aveva caratterizzato le origini. L’adeguamento che ancora non è avvenuto è quello alla forma democratica: il Vaticano II però ha rimesso l’accento sulla collegialità e sulla comunione rispetto alla dimensione giuridico-istituzionale. Quanto agli scenari futuri: «un organo assembleare di tipo conciliare» che garantisca «spazio a una molteplicità di poli in relazione a culture, condizioni sociali e livelli di vita cristiana diversi e complementari»; e «la partecipazione dei fedeli all’elaborazione delle decisioni che li riguardano».
Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso.
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