Documenti, 17/2001, 01/09/2001, pag. 545
La pastorale del turismo
«L'espansione dell'attività turistica ha portato beneficio a molte persone e a interi paesi, ma nello stesso tempo si è rivelata spesso fonte di degrado della natura e delle persone stesse». A più di trent'anni di distanza dal direttorio generale per la pastorale del turismo Peregrinans in terra (1969), il volume degli scambi legati alle attività turistiche si è fortemente accresciuto, e così l'impegno pastorale della Chiesa nel settore (cf. anche riquadro a p. 546). Gli Orientamenti per la pastorale del turismo, datati 29.6.2001 e presentati l'11 luglio scorso a firma del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, evidenziano l'importanza del turismo come opportunità di realizzazione e crescita personale e come volano economico per molti paesi meno sviluppati. E tuttavia non manca la denuncia verso i rischi: che i paesi ospitanti compromettano o corrompano la loro identità culturale; che si creino ingiuste disparità di trattamento rispetto ai beni di cui può godere la comunità locale e i servizi garantiti ai turisti; che lo sviluppo turistico sia accompagnato da sfruttamento delle persone, lavorativo e sessuale. L'invito e i suggerimenti sono in vista di un turismo che anche nel suo impatto economico ed ecologico sia «sostenibile» e secondo il principio di corresponsabilità.
L'Osservatore romano 12.7.2001, inserto tabloid.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.