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Attualità
Attualità, 10/2024, 15/05/2024, pag. 274

Europa - Politica internazionale: una riforma radicale

Se l’Europa vuole un futuro deve puntare a un’unione più stretta

Mario Draghi

Pubblichiamo il testo dell’intervento di Mario Draghi alla High-level Conference on the European Pillar of Social Rights (La Hulpe, Belgio, 16.4.2024).

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Documenti, 2022-7

La storia europea svolta

Presidente Mario Draghi; Dichiarazione di Versailles dei capi di stato e di governo dell’Unione Europea

L’invasione dello stato ucraino da parte dell’esercito russo il 24 febbraio «segna una svolta decisiva nella storia europea», ha detto il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi nella Comunicazione al Senato il 1° marzo, in cui ha spiegato le misure straordinarie messe in campo dal Governo insieme ai partner dell’Unione Europea (UE) e ha chiesto il sostegno dell’aula.

E a livello europeo i capi di stato e di governo dei 27 paesi membri dell’UE, riuniti nel vertice informale di Versailles il 10 e 11 marzo, hanno affermato: «La guerra di aggressione della Russia segna un cambiamento epocale nella storia europea. Nella nostra riunione a Versailles abbiamo discusso di come l’UE possa essere all’altezza delle sue responsabilità in questa nuova realtà, proteggendo i nostri cittadini, i nostri valori, le nostre democrazie e il nostro modello europeo» (Dichiarazione di Versailles, 11 marzo).

 

Documenti, 2022-3

Draghi e Macron: riformare le regole di bilancio

Mario Draghi, Emmanuel Macron

Il 23 dicembre 2021 sul quotidiano britannico Financial Times è apparso un intervento a doppia firma siglato dal presidente francese Emmanuel Marcon e dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, dal titolo «The EU’s fiscal rules must be reformed if we are to secure the recovery» (Le regole di bilancio dell’UE devono essere riformate se si vuole assicurare la ripresa). Lo ha ripubblicato in traduzione italiana il sito della Presidenza del Consiglio (bit.ly/3uni4tZ).

 

Documenti, 2021-5

La nostra responsabilità nazionale

Discorso al Senato della Repubblica

Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri

«Il primo pensiero che vorrei condividere, nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale. Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti. Ed è nel commosso ricordo di chi non c’è più che cresce il nostro impegno». Con queste parole il 17 febbraio il presidente del Consiglio Mario Draghi ha aperto il proprio discorso programmatico di Governo, rivolgendosi al Senato della Repubblica per chiedere la fiducia dell’aula (che ha ottenuto, con 262 voti a favore).

Il nuovo presidente del Consiglio, già presidente della Banca centrale europea dal 2011 al 2019, ha fissato come principi fondamentali del suo governo l’europeismo e l’atlantismo. Mentre l’orizzonte temporale del progetto di ricostruzione nazionale dopo la pandemia, qui impostato, si estende ad almeno sei anni, la durata cioè del Programma nazionale di ripresa e resilienza: «Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una nuova ricostruzione».