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Attualità
Attualità, 6/2018, 15/03/2018, pag. 133

Italia - Bioetica: della dignità e dei diritti

La forzatura nel processo Cappato e la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento

Luciano Eusebi

La legge n. 219 del 2017 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento) s’è proposta come mirante a sancire la non praticabilità di terapie, o della loro prosecuzione, ove manchi il consenso del paziente capace d’intendere e volere (oppure ove sussistano disposizioni anticipate di trattamento in senso contrario). Il tema non è certo privo di profili delicati sul terreno etico. Né la legge è esente, come si dirà, da passaggi problematici. Ma sarebbe importante che intorno a quel distinguo si potesse riconoscere, oggi, un punto di equilibrio.

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Francesco – Non uccidere: sia il colpevole sia l’innocente

Luciano Eusebi

Il Catechismo della Chiesa cattolica, con riguardo al divieto di uccidere, gioca sull’equivoco. Già nel n. 2.258, che apre il settore relativo al quinto comandamento, dichiara infatti, citando Donum vitae, che «nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente». E il termine innocente ricorre altre 7 volte nei numeri successivi, allo scopo di precisare l’oggetto di quel divieto. Con tutta la palese ambiguità prodotta da una simile scelta.

 

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Dibattito - Chiesa: in che cosa crediamo?

Una sfida improrogabile: rendere comprensibili i contenuti della fede

Luciano Eusebi

Non sono un teologo; ma da fedele laico avverto da tempo l’esigenza che la Chiesa affronti seriamente il problema di lasciar intendere, oggi, in che cosa credono i cristiani. Superando l’alibi della secolarizzazione, che consente di riferire ad extra ogni responsabilità per la diffusa indifferenza religiosa: davvero siamo incompresi, o piuttosto non ci facciamo comprendere?

 

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Italia - Fine vita: morte terapeutica?

Dal recente caso nelle Marche al dibattito parlamentare. Il ruolo del Servizio sanitario nazionale

Luciano Eusebi

Oggi nessuno sostiene logiche di cosiddetto accanimento terapeutico e, come mai prima, siamo in grado di liberare il paziente dal dolore anche nelle fasi estreme di malattia. La legge n. 219/2017 esige, del resto, il consenso del paziente a qualsiasi trattamento sanitario, compresa la sua prosecuzione. Esige, inoltre, che siano assicurate sempre le cure palliative, che nei casi limitati in cui ciò sia necessario possono ricomprendere, in fase terminale, anche la sedazione profonda.