A
Attualità
Attualità, 2/2015, 15/02/2015, pag. 123

Relazioni d'amore: imperfezione in cammino

Sinodo: matrimonio, famiglia, coppia

M. Gronchi
«Distinguere senza separare, tra continuità e novità, può essere il metodo da applicare anche al rapporto tra dottrina e pastorale» (M. Gronchi). Il processo sinodale in corso nella Chiesa cattolica dal 2013 su «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» si è posto nell’ottica d’ispirarsi al criterio del «primato della realtà», guardando concretamente alla situazione delle famiglie per donare loro rinnovata fiducia e speranza, nei contesti ordinari come in quelli limite, segnati dalla fatica e da tante ferite e fragilità. È l’occasione per uno sguardo diverso sui rapporti d’amore, nel matrimonio e nelle coppie di fatto, nelle storie finite e in quelle che stanno compiendo un percorso di maturazione e crescita, e anche nelle relazioni d’amore all’interno delle coppie omosessuali (P. Gamberini), poiché ciò che è veramente in gioco, nel mondo di oggi e nella società umana, è la sfida della rigenerazione di relazioni autentiche, illuminate dal Vangelo della misericordia e della verità, siano esse sane o ferite, realizzate o imperfette, felici o smarrite.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2014-10

Il trauma che salva. Libri discussi: "Il sogno di Gesù" di Türke

M. Gronchi
Come trasformare na sconfitta in trionfo? Questo – a nostro parere – è il quesito cui azzarda un'originale, quanto fantasiosa, risposta l'interpretazione psicoanalitica del Nuovo Testamento del filosofo tedesco Chrisptoph Türke.
Attualità, 2012-20

Psicanalisi - Teologia: la parola fatta silenzio. I significati di trascendenza e incarnazione

M. Gronchi
Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere» – così, nella Prefazione al suo libro più noto, Ludwig Wittgenstein. Con il proposito di dar ascolto a questa preziosa indicazione, mi accingo a tratteggiare qualche linea intorno a quell’evento che va sotto il nome di «silenzio» – perché di accadimento si tratta. Infatti, sebbene lo si ritenga in certo senso condizione di possibilità della parola, versante dal quale essa si sporge, il silenzio è pur sempre qualcosa di cui facciamo esperienza, almeno come sospensione della parola, e perciò succede, avviene, quindi è evento. Per tale ragione, del silenzio si può parlare. Dal momento che ne fa esperienza, ognuno, a suo modo, ne sa qualcosa.
Attualità, 2011-20

Dialoghi - Fede e scienza: interrogando la psicoanalisi

M. Gronchi
Lungi dal ripercorrere la storia dell’inquieto rapporto tra psicoanalisi freudiana e religione, altresì, non è fuor di luogo registrare alcuni sintomatici snodi che ne hanno segnato il passaggio dal duro scontro degli inizi al rispettoso incontro, dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Una certa ambivalenza, circa la relazione tra psicoanalisi e religione, era già presente negli scritti di Freud, come ad esempio mostra il carteggio col pastore svizzero Oskar Pfister. Insieme alla convinzione che la religione sia illusione e nevrosi dell’umanità, Freud non manca di riservarle talvolta espressioni più positive, non considerandola solo come superstizione. Parimenti, egli tiene a evidenziare l’eventuale positivo effetto che dalla psicoanalisi può venire alla «cura delle anime», in quanto liberazione dalla sofferenza.