Attualità, 10/2011, 15/05/2011, pag. 293
Italia - Nucleare civile: con scienza e democrazia. Intervista a V. Balzani sul futuro energetico
L'appuntamento è fissato nel suo ufficio al Dipartimento di chimica «G. Ciamician» dell’Università di Bologna. Mi attende il professor Vincenzo Balzani, docente ordinario di Chimica generale dal 1972, ora emerito dopo una vita dedicata all’insegnamento e alla ricerca nei laboratori dello stesso dipartimento. Curriculum ricchissimo tra esperienze di studio, collaborazioni di ricerca, partecipazione ad associazioni scientifiche, riconoscimenti di vario genere (compresa una laurea honoris causa e la nomina a grand’ufficiale della Repubblica italiana per meriti scientifici). Tutto questo nascosto da una grande semplicità, un tratto schivo, quasi modesto come l’ufficio in cui mi riceve; occorre uno sforzo per ricordare che – con oltre 550 pubblicazioni scientifiche – è ancora oggi tra i 100 chimici più citati al mondo. Nel suo piccolo gruppo di lavoro – dedicato a fare ricerca negli ambiti della fotochimica, della chimica supramolecolare, delle macchine molecolari e delle nanotecnologie – si respira aria di famiglia. Balzani è da sempre interessato al tema dell’energia (nel 2008 ha pubblicato per Zanichelli, insieme a Nicola Armaroli, il libro Energia per l’astronave Terra); è coordinatore di un appello rivolto al governo su «Le scelte energetiche per il futuro dell’Italia » (www.energiaperilfuturo.it).
Divulgatore infaticabile, sullo schermo del computer le slides di una conferenza tenuta la sera prima. Me le mostra e inizia la nostra intervista. A pochi giorni dal previsto referendum sul nucleare si parte dall’attualità.
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