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Attualità
Attualità, 20/2010, 15/11/2010, pag. 723

Onora tuo padre e tua madre. La presenza di Dio attraverso loro

P. Stefani
Onora tuo padre e tua madre».1 Il fortunato libro di Gad Lerner Scintille inizia con una pagina che, lo si comprende a prima vista, è stata scritta da ultimo. Non è una prefazione, né una nota di ringraziamento: è una giustificazione per i molti passi – schietti fino all’eccesso – dedicati al padre, e in subordine alla madre, presenti nel libro. Si tratta di giudizi severi e, per il lettore, non di rado imbarazzanti. Nelle prime righe del testo ci si imbatte in un richiamo a una parola antica. Il riferimento ha un valore apologetico. Attraverso di esso, Lerner vuole far balenare l’idea che la conflittualità del figlio nei riguardi del proprio padre possa tramutarsi in una forma di rispetto tanto nei confronti di sé stessi quanto di colui che ci ha dato la vita. Per far ciò, egli si appella ai Dieci comandamenti. Nella sua versione originale, il precetto di onorare padre e madre fa ricorso all’imperativo ebraico kabbed (cf. Es 20,12). Lerner, giustamente, ricorda che l’etimo della radice verbale kbd è contraddistinto dall’idea di peso. Nella sua lettura lo scopo del comandamento andrebbe perciò individuato nella capacità di dare il «giusto peso» ai genitori. Si tratta di un atteggiamento adulto che consente un ritorno solo dopo che è avvenuto un distacco. Scintille simboleggia tutto ciò attraverso il comando biblico rivolto ad Abramo di uscire dalla propria terra, dal proprio parentado e dalla casa di suo padre (cf. Gen 12,1).

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