Attualità, 18/2010, 15/10/2010, pag. 636
Libertà e responsabilità dei media cattolici. Come essere Chiesa
G. Mocellin
Le turbolenze degli ultimi mesi nei rapporti tra Chiesa e opinione pubblica ci hanno aiutato a chiarire un fatto: quello dell’informazione cattolica – sia dalla prospettiva di chi vi lavora sia da quella dei destinatari – è un punto d’osservazione particolare per vedere e per fare la Chiesa. È una collocazione interna, ma sollecitata al massimo a cogliere come un sismografo ogni sommovimento, da qualsiasi parte provenga, a interpretarlo e a ritrasmetterlo sia verso l’interno sia verso l’esterno della compagine ecclesiale. È un luogo d’intersezione, di dialogo e di responsabilità civile ed ecclesiale, che si racconta qui attraverso le voci di diversi interpreti ascoltate al recente Congresso della stampa cattolica (Roma, 4-7 ottobre 2010): G. Erlandson di Our Sunday Visitor (USA), D. Quinio de La Croix (Francia), L. Ring-Eifel della KNA (Germania), D. Arasa della Pontificia università della Santa Croce, F. Lombardi della Sala stampa della Santa Sede, con una nostra introduzione che ne raccoglie i punti più programmatici.
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